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UN TEMPO SI CANTAVA ….”SE OTTO ORE VI SEMBRAN POCHE…”

OGGI SE NE POSSONO FARE 14, 15 CONTINUATE E TUTTO VA BENE COSI’!!!

E non si parla più di soldi…..agli operai.

La Fiat crea enormi problemi e difficoltà, quando le si chiede un cambio di turno per andare incontro alle necessità degli operai.E quando la cosa riguarda operai poco docili o politicamente scomodi, mostra una rigidità alquanto gratuita, un atteggiamento ritorsivo. Perché di fronte a questi casi la Fiat pur di colpire e penalizzare, gli operai ribelli è disposta a tutto, sino a favorire delle turnazioni che oltre a rivelarsi dannose per la stessa resa produttiva, comportano il dover modificare anche le turnazioni degli altri operai. E questo spesso crea del forte malessere diffuso tra gli stessi operai a causa dei disagi che tali stravolgimenti portano nella loro vita privata e lavorativa. L’obbiettivo da parte della Fiat, di mettere in guerra gli operai tra loro con queste manovre, il più delle volte viene centrato. E questo perché oggi gli operai sono al totale sbando, in balia dei padroni essendo privi di una propria coscienza di classe, di una propria organizzazione politica, che li indirizzi attraverso propri mezzi culturali e di lotta, su loro reali interessi e obbiettivi, senza una prospettiva un fine unico da mirare.Oggi si è perso di vista l’interesse collettivo, ognuno corre per sé verso la totale e comune disfatta. Tutto è tornato indietro alla barbarie, ciò che le lotte di ieri rendevano impossibile essere, oggi è possibile. In fabbrica c’è chi fa dalle 14 alle 15 ore continuate, con il consenso tacito dei responsabili aziendali addetti alla sicurezza, giustificando il fatto che si deve far ripartire, rendere funzionale una macchina utensile. (poi non ripartita)

Poco importa se poi qualcuno si fa male, dei volontari per far continuare questo stato di cose ne trovano sempre. Giocare sulla sicurezza la pelle degli operai è per loro un gioco che vale bene la pena, il profitto. Quando accade che l’operaio che ha fatto il turno al mattino, passa direttamente a fare il turno di notte, o che lavora coprendo da solo entrambi i due turni previsti per un macchinario, sul quale da il cambio a se stesso. Chi se ne frega degli accordi, dei contratti, sono carta scritta che nei fatti non vale, perchè in fabbrica vigono altre regole.

Tanto per chiarire il concetto vedi le regole contrattuali il cui passaggio è ripreso dal sito della CISL e che dice:“Il contratto pone dei limiti quantitativi all’effettuazione del lavoro straordinario, essi consistono in: massimo 2 ore giornaliere(4 nella giornata di sabato)”. Visto che è così indispensabile la presenza continua degli addetti alla manutenzione, ci domandiamo perché non introdurre anche il turno di notte per la stessa manutenzione, essendo che di notte si produce più o meno in tutti i reparti. A meno che non si voglia tornare ai tempi quando gli addetti alla manutenzione lavoravano solo sul turno centrale, così che se si fermava una macchina dopo le ore 17.00 si doveva aspettare per riprendere il lavoro sino al giorno dopo. E inoltre introducendo il terzo turno per la manutenzione, si creerebbe più occupazione facendo delle nuove assunzioni, ma la logica della Fiat è quella di utilizzare, lo straordinario come fosse una ricompensa, una concessione da elargire verso quegli operai e lavoratori che si mostrano fedeli e asserviti, consapevole dei miseri salari con cui paga il lavoro operaio. E questo mentre fuori la disoccupazione si allarga sempre più a macchia d’olio e al di là delle tante chiacchiere spese a giustificare che i soldi che prende dai governi di destra e sinistra servono a creare lavoro.

Di questa situazione è importante riconoscere che oltre alla Fiat sono anche responsabili gli operai che si prestano a supportarne la logica. Gli operai della manutenzione che si sono resi complici del padrone con il loro opportunismo, fregandosene dell’interesse collettivo, perché agendo così penalizzano ulteriormente la già tragica e drammatica condizione di vita e lavorativa fatta di misera e precarietà della classe operaia. E in più risulta che questi, operai manutentori resisi disponibili a fare 14, 15 ore filate, il giorno dopo sono rimasti a casa. Ci domandiamo di logica, ma chi ha coperto il loro posto reso vacante? Se questa è l’organizzazione del lavoro… se questa è una intelligente organizzazione del lavoro per la quale i nostri vertici aziendali vengono strapagati, ci viene spontaneo pensare che forse uno scimpanzé ammaestrato farebbe di meglio. A questi fenomeni aziendali, guru del “fare” del “saper fare e bene”, sempre pronti a venirci a dire che: “vista la crisi bisogna contenere e tagliare gli sprechi”. Il solito trito bla bla bla…. Sarebbe il caso ricordare che se venisse realmente applicata e non solo agli operai, come invece avviene, la logica e pratica liberista concorrenziale che tanto amano strombazzare; loro sarebbero i primi a risultare come il vero principale spreco da risolvere ed eliminare urgentemente. Questi soggetti che sono solo responsabili della disorganizzazione del lavoro, i paraculo di un capitalismo protetto dallo stato.

RSU SI-COBAS NEW HOLLAND MODENA          S.I. COBAS MODENA   4.05.2011