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Fiat di Termoli: lo Slai Cobas calpesta il voto degli operai!

Aggiornamento. La RSU della Fiat di Termoli ha deliberato che Andrea Di Paolo rimanesse in carica, in quanto eletto dai lavoratori.

Non contento dell’esito lo Slai Cobas adesso è ricorso alla Commissione dei Garanti di Fiom, Film, Uilm. Evidentemente spera che tra segreterie sindacali ci si intenda …. meglio. Slai Cobas vergognati, come sei caduto in basso! Quella che contano sono le decisioni dei lavoratori, non gli accordi tra segreterie!

La Fiat “ringrazierà” per il solerte tentativo di far fuori un delegato RSU scomodo per l’azienda?

Qualche mese fa la maggioranza dei lavoratori iscritti allo Slai Cobas di Campobasso e di Chieti ha lasciato lo Slai e si è iscritta al S.I. Cobas. Tra di loro l’operaio Andrea Di Paolo, RSU allo stabilimento Fiat di Termoli, da sempre in prima fila nella difesa dei lavoratori e, quindi, oggetto di repressione dalla Fiat.

Lo Slai ha chiesto alla commissione elettorale RSU della Fiat di Termoli e…. alla FIAT e all’Associazione Industriali, di far decadere Di Paolo dalla carica di RSU perchè ha cambiato sindacato.

Anche alla Camera dei Deputati e al Senato, un parlamentare che cambi partito mantiene la propria carica, perché eletto. Il partito cui apparteneva non può disporre della sua carica, in quanto questa deriva dagli elettori. Questa norma del diritto istituzionale borghese serve a impedire che il voto espresso dagli elettori sia stravolto dalle segreterie dei partiti a proprio insindacabile piacimento.

Questa regola vale anche nelle RSU. I delegati sono stati eletti dai lavoratori e, nel caso cambino sigla, i sindacati non possono disporre del mandato conferito dai lavoratori, né l’accordo istitutivo delle RSU lo prevede. Se le segreterie sindacali potessero far cambiare i delegati eletti a loro piacimento, le RSU sarebbero definitivamente svuotate dei residui di democrazia e rappresentanza che conservano ancora.

In più, che il parere diretto di operai e lavoratori, che i loro voti espressi in assemblee o nelle elezioni RSU siano vincolanti, è un principio cardine dell’autorganizzazione; ma evidentemente per lo Slai ormai questo principio non conta più.

Se i lavoratori avessero la possibilità di revocare direttamente i delegati eletti (come noi rivendichiamo e, una volta, sosteneva anche lo Slai) e questi revocassero un nostro delegato RSU, saremmo i primi a rispettare tale decisione. Ma a Termoli non sta avvenendo questo: lo Slai vuole solo vendicarsi di chi è uscito dall’organizzazione. Se per riuscirvi devono pagare i diritti di tutti i lavoratori, poco importa!

Lo Slai, con la richiesta di far decadere Di Paolo da RSU, collabora al tentativo in corso di ridurre le libertà sindacali e i diritti nei posti di lavoro, contribuisce anch’esso all’opera di definitivo svuotamento dei poteri e del ruolo delle RSU, come vorrebbero Marchionne e i padroni per far passare più agevolmente la ristrutturazione con l’avallo dei sindacati consenzienti.

Ma non solo, con la sua richiesta, lo Slai Cobas favorisce anche la repressione nei confronti del delegato RSU Di Paolo, da sempre nel mirino della direzione Fiat per la sua difesa dei lavoratori.

Slai Cobas, come sei caduto in basso! E in buona compagnia: recentemente il S.I. Cobas è entrato nell’azienda Fratelli Casati di Renate (MI). Tra i lavoratori che hanno aderito anche l’operaio RSU/RLS ex Cgil. Come lo Slai Cobas la Filtem Cgil ha chiesto all’azienda di far decadere il delegato e di sostituirlo.

Fino ad oggi Di Paolo è stato regolarmente convocato alle riunioni della RSU, ma se sotto la pressione della Fiat e dell’Associazione Industriali (che così si libererebbero di un delegato scomodo), la commissione elettorale dovesse farlo decadere, impugneremo la decisione anche ricorrendo alle vie legali.

Questo non solo per difendere il diritto di Di Paolo, ma soprattutto, per difendere il diritto di tutti gli operai e di tutti i lavoratori a veder rispettate e garantite le loro scelte e le loro votazioni.

Se questo tentativo fosse stato un’iniziativa del padrone avrebbe fatto parte delle “regole del gioco”, ma che possa accadere per iniziativa dello Slai è un segno tangibile dell’involuzione di questo sindacato, disposto ormai a sacrificare diritti collettivi per miseri interessi di bottega (ottenere un delegato RSU) e per vendetta.

Sindacato Intercategoriale Cobas

La necessità di cambiare (3 marzo 2011)Comunicato da Termoli e Campobasso