I cittadini milanesi e i circa 800 operatori dei poliambulatori, tra medici, infermieri e personale amministrativo, si battono contro un progetto ormai vecchio e obsoleto, che prevede il trasferimento dei servizi sanitari sul territorio dalla sanità pubblica verso quella privata.
Con grand’enfasi il dott Montaperto, direttore dei poliambulatori degli ICP, ha dichiarato alla stampa, qual è la vera “rivoluzione” di questo progetto:
ridurre l’attività specialistica in 14 su 22 poliambulatori, con la chiusura forzata alle ore 13,00 al posto che alle 18,00 come attualmente avviene; mantenere l’orario attuale solo per gli altri 6, e la concorrenza al privato (che tiene i propri servizi aperti 12 ore il giorno), dovrebbe essere affidata ad un solo poliambulatorio, quello di via Andrea Doria che resterà aperto dalle 7,30 alle 21,00.
Altro che rivoluzione questa è dismissione del servizio!
Il direttore pensa di gestire la sanità territoriale come se fosse la Fiat, -chiude da una parte, riduce l’attività e di conseguenza ….. favorire poliambulatori privati con i soldi dei contribuenti!
L’accordo del luglio 2006 con la Regione prevedeva la creazione di strutture nuove, in grado di sostenere il bisogno d’assistenza; una promessa mai mantenuta per dare inizio al disimpegno della regione Lombardia all’assistenza sanitaria sul territorio.
Ai nuovi dirigenti della sanità lombarda, non è bastato vedere lo scempio e lo scandalo economico e d’immagine dell’ospedale San Raffaele, finanziato a piene mani da Formigoni.Un ospedale che veniva fatto passare come il top della sanità lombarda e che oggi è sull’orlo del fallimento economico. Ultimo scandalo in ordine di tempo è anche, quello dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma, gestito dal Vaticano, uno dei più importanti centri dermatologici d’Europa, che rischia il fallimento perché, il Don Verzè del Lazio ha speculato comprando ville di lusso, società farmaceutiche o investendo in altre aziende.
. La legge del profitto e della mercificazione della salute in piena era berlusconiana ha raggiunto il suo apice.
Gli operatori sanitari medici, infermieri ed amministrativi dei poliambulatori vogliono coinvolgere i cittadini e i vari consigli di zona a vigilare perché si contrappongano a questo progetto di smantellamento della sanità pubblica.
Il governo taglia i fondi del servizio sanitario, il ministro Brunetta continua a provocare e a diffamare i lavoratori della sanità, ma noi tutti, operatori sanitari e cittadini, ci rendiamo conto che nella sanità pubblica, le leggi del profitto non possano fare scempio delle professionalità e della qualità delle prestazioni.
*Vogliamo parlare solo di rilancio dei poli ambulatori e non di ridimensionamento
*Vogliamo che si assumano piu’ specialisti, infermieri e amministrativi
*Chiediamo ai consigli di zona, alle associazioni presenti nel territorio di intervenire a sostegno della lotta
*Chiediamo alla rappresentanza sindacale unitaria l’indizione di un’assemblea di tutti i lavoratori
Delegati sindacali del S.I. COBAS e alcuni lavoratori dell’A.O I.C.P Milano 2 novembre 2011