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OTIL: i lavoratori non piegano la testa

Ennesimo incontro sindacale, oggi 9 novembre 2011 presso la sede Otil S.p.A. a Cornegliano Laudense (LO) alla presenza di Giuditta Ferrari per l’azienda e del sig. Fulvio Di Giorgio coordinatore provinciale SI Cobas e del RSA SI Cobas sig. Remo Campoli, del RSA SI Cobas Antonio Montedoro e del RSA SI Cobas sig. Antonio Scaffidi.

I rappresentanti sindacali presentano all’azienda ipotesi di forfettizzazione di straordinari e trasferta. La proposta contiene anche alcuni punti di risoluzione delle problematiche poste nella piattaforma di rivendicazione salariale, l’azienda riceve le proposte SI Cobas e si riserva di analizzarle e di formulare eventuali controproposte.

Facendo riferimento al verbale sottoscritto il sig. Fulvio Di Giorgio dichiara a fronte di richieste specifiche così come prospettate nella piattaforma di rivendicazione, l’azienda continua a rispondere con atteggiamenti vessatori e discriminatori, con numerosissime lettere disciplinari per i nostri iscritti, con ritardi nei pagamenti degli stipendi, con cambi turni di lavoro e ferie forzate.
A fronte di tutto ciò, si riserviamo di adire nelle sedi competenti e anche per la continua attività antisindacale anche nei nostri confronti. Lo stato di agitazione rimane in piedi.

Successivamente abbiamo discusso una trentina di lettere disciplinari senza senso e irrisorie di nostri iscritti, di cui un solo lavoratore aveva 13 contestazioni … la questione più grave riguarda ulteriormente la comunicazione di sospensione di 3 autisti per un addebito disciplinare riguardante l’aver il solo partecipato al presidio/sciopero alla Esselunga di Pioltello un giorno alle ore 00.30 e anche perché due di loro per questo fatto erano in infortunio e quindi non sarebbero dovuti uscire di casa, figuriamoci andare a portare solidarietà ai lavoratori delle cooperative SAFRA in lotta contro lo sfruttamento e la precarietà  …

I lavoratori nostri iscritti alla Otil tengono duro e non si fanno intimidire, continuando a tenere la testa alta e a rivendicare miglior condizioni economiche e lavorative. Abbiamo sempre in piedi lo sciopero. A buon intenditor poche parole.

Lodi, 9 novembre 2011.