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La lotta di Brembio in tribunale

Brembio «Era solo resistenza passiva, io non ho colpito il dottor Di Legge della questura»: si è difeso così per quasi mezz’ora ieri in tribunale a Lodi Fulvio Di Giorgio, 42 anni, di Crema, leader del sindacato Si Cobas, che era stato arrestato il 30 dicembre 2009 per “resistenza e lesioni a pubblico ufficiale” davanti ai cancelli della Fiege Borruso di Brembio, dove dal pomeriggio una quarantina di lavoratori avevano organizzato picchetti davanti ai cancelli del polo logistico per protestare contro il licenziamento in tronco di 35 soci lavoratori di una cooperativa di facchinaggio. Con Di Giorgio era finito per una notte in carcere anche Gremi Ermir, 32 anni, operaio albanese residente a Brembio e da tempo in forza alla Fiege: «Stavamo protestando pacificamente davanti ai cancelli – ha ricordato il 32enne -: stavamo perdendo il posto di lavoro, non c’è niente di più grave per una persona». L’incalzare delle domande del pm Silvana Gargiullo e del giudice Stefania Letizia non hanno fatto emergere, nelle parole degli imputati, i contatti fisici che avrebbero causato lesioni fino a 20 giorni di prognosi per il funzionario della questura che coordinava il servizio di ordine pubblico a Brembio e per un altro poliziotto. Che pure avevano già testimoniato nel processo confermando sostanzialmente le loro accuse. Forse saranno gli stralci di filmato depositati dal difensore del sindacalista e dell’operaio, Sergio Pezzuchi di Brescia, a fare chiarezza. Nell’aula del tribunale di Lodi si è invece ricordato dei sei lavoratori soccorsi in ambulanza, «di colpi inferti dalle forze dell’ordine con calci e manganelli», hanno ricordato gli imputati, e anche delle modalità del presidio: «Eravamo seduti a terra e ci sollevavano di peso». Gli imputati hanno tenuto però a contestualizzare l’accaduto: «La trattativa con i rappresentanti del polo logistico era bloccata – ha ricordato Di Giorgio -, ma dopo questi fatti abbiamo ottenuto il reintegro, dovuto per legge, dei 35 lavoratori nella nuova cooperativa». «E ci lavoriamo ancora adesso, con un contratto migliore», tiene a sottolineare Gremi. Prossima udienza a giugno. Carlo Catena da il Cittadino di Lodi 29 febbraio 2012