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Il punto sulla lotta Esselunga

Il periodo di vuoto comunicativo delle ultime due settimane non è dovuto  ad una vacanza del presidio permanente nè del SI Cobas.
La realtà è che si è entrati nel vivo delle operazioni di trattativa che, a partire dall’udienza del 14 febbraio, hanno finalmente costretto i vertici di Safra a venire allo scoperto.
La situazione allo stato attuale è grosso modo la seguente: Safra sarebbe disposta a ritirare tutti e 25 i licenziamenti in cambio dell’accettazione della Cassa Integrazione in deroga istituita (ad hoc) tramite un accordo con CGIL-CISL-UIL che coinvolgerebbe, complessivamente, circa 90 lavoratori del gruppo Safra, impiegati nei magazzini di Pioltello. L’azienda, fino all’ultima udienza, pretendeva inoltre di non indennizzare in alcun modo i cinque mesi del licenziamento tramutandoli in aspettativa non retribuita ed un impegno a rimuovere il presidio permanente.
Sull’ipotesi di accordo stanno continuando le riunioni fra gli operai per trovare una posizione unitaria da sostenere fino in fondo. Se sul reintegro, il lavoratori potrebbero anche accettare il compromesso della Cassa, sul presidio invece non c’è nessuna possibilità di barattarlo in cambio di…nulla! E la cosa è stata ribadita davanti al giudice che, per tutta risposta, ha detto alla cooperativa che il presidio non è affar suo. Il 6 e 7 marzo si potrebbe giungere quindi ad una definizione più compiuta dell’accordo che aprirebbe una nuova fase, certo non facile, in cui il presidio e lo sviluppo della lotta resterebbero, a maggior ragione, l’unica vera arma a disposizione per poter rientrare a pieno titolo in azienda terminato il periodo di Cassa Integrazione.
Questo, in ultima istanza, è il senso della prospettiva a cui invitiamo tutti a guardare, a prescindere dall’esito specifico di questa trattativa legal-sindacale, nell’obiettivo ambizioso e difficile, ma pur sempre possibile, di lottare per lo smantellamento del sistema di caporalato e vessazione anti-operaia rappresentato dal sistema delle cooperative.
Buone news in questo senso giungono da altri siti con una serie di mobilitazioni Idi cui riferiremo più dettagliatamente a breve con una newsletter specifica) che hanno coinvolto la provincia di Piacenza (picchetto lunedì alla Ceva di Cortemaggiore e, proprio questa notte, alla GLS di PIacenza) e di Parma (picchetto venerdì scorso alla Bartolini), altre che se ne preparano alla LOGIPI di Carpiano, ed una serie di assemblea all’SDA di Carpiano (domani), alla Stef di Tavazzano (mercoledì prossimo) e all’AF di Massalengo/Soresina (domenica) che, nell’insieme, rafforzano la possibilità concreta che si costituisca un movimento organizzato di resistenza e di lotta operaia nel settore strategico della logistica.

Seguono news…