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Gli utili idioti non fermano la “riforma del lavoro”

Né con gli attentati né con le chiacchiere al Senato che con 4 “fiducie” approva!!!

Presto la “riforma del lavoro” passerà anche alla Camera per diventare legge. CGIL CISL e UIL, impegnati in un tour umanitario ai terremotati non si scaldano più di tanto. Solo la Camusso abbaia di tanto in tanto per la CGIL da qualche palco e dai telegiornali: deve accontentare i “dissidenti” di casa propria, far mostra che del loro lavoro di copertura a sinistra la segretaria ne tiene gran conto. Ne tiene tanto conto da aver indetto (udite, udite!!) scioperi generali di categoria località per località, con scadenze differenziate, insomma scioperi che più che “generali” sono stati tanto particolari che vi hanno spesso partecipato persino CISL e UIL con le loro RSA (rappresentanza aziendale nominata dal sindacato d’appartenenza).
È un giochetto che alla CGIL ha sempre funzionato. Anche questa volta. Il “dissenso” infatti non ha tardato ad appropriarsi della presunta, quanto inutile, vittoria delle lotte. Avrebbero costretto il governo a varare la riforma con un disegno e non con un decreto legge, ad ammorbidire la sua  intransigenza sull’art. 18 dello statuto dei lavoratori contemplando anche, a discrezione del giudice, l’eventuale reintegro del lavoratore ricorrente contro il proprio licenziamento.
In realtà tutto previsto. Con quattro fiducie disegno o decreto poco cambia. In realtà le vantate lotte, pur apprezzabili, sono state utilizzate per coprire a sinistra CGIL e PD. Risultato che più che galvanizzare ed incoraggiare i protagonisti delle vantate lotte è quanto mai demoralizzante.
Così, utilizzando l’art. 18, hanno fatto passare l’intera riforma. Così come, utilizzando la FIOM, il sig. Marchionne ha di fatto condizionato, indirizzato, la difesa dei metalmeccanici (e “dissidenti”) sulla FIOM stessa, sulla sua RSA, sminuendo la vera e propria demolizione delle RSU, unico ambito in cui  i lavoratori FIAT, iscritti e non iscritti a un sindacato, eleggevano i propri rappresentanti.
La FIAT ha indicato, pro domo sua, la via ma ben presto altri, sino al pubblico impiego, la seguiranno.
Dunque non di favole ha bisogno il movimento operaio  per le proprie fondamentali battaglie, ma di consapevolezza. Consapevolezza della necessità inderogabile di una propria autonoma forza.
Forza che non potrà mai essere ricostituita in casa d’altri.
Autorganizzati, passa al  SI COBAS

Riforma del lavoro