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Venerdì 22 giugno sciopero generale

E’ di questi ultimi giorni la trovata governativa del “decreto sviluppo”e come è ovvio, dal punto di vista borghese, vogliono fare nuovi tagli a scuola, sanità, trasporti e di seguito  licenziamenti in massa nel pubblico impiego.

La crisi sta portando allo scoperto la brutalità dello sfruttamento su cui si basa il regime dei padroni, i quali ribadiscono le loro intenzioni: salvare i profitti e per qualcuno aumentarli imponendoci ogni sorta di sacrifici e di sofferenze.

Il governo intanto sta militarizzando i territori in cui ci sono dei focolai di  lotta: non passa giorno che polizia e carabinieri in assetto anti-sommossa non aggrediscano manifestazioni e presìdi di lavoratori

Ma l’episodio più grave di questa guerra non dichiarata è avvenuta l’11 giugno a Basiano, in provincia di Milano, dove le forze della repressione hanno bastonato a sangue un centinaio di lavoratori che presidiavano i cancelli dell’azienda che li aveva licenziati, hanno fratturato le ossa delle gambe ad alcuni di loro e dall’ospedale, 20 operai (soprattutto egiziani) sono stati condotti in carcere, processati con urgenza perché colpevoli di essersi difesi a mani nude di fronte a carabinieri armati ed in tenuta antisommossa .
Nelle Cooperative, dove ci sono state delle lotte o sono tutt’oggi in corso,  la polizia accorre solerte a manganellare i lavoratori che hanno avuto l’ardire di lottare per avere l’applicazione dei contratti e i sindacati confederali plaudono questi atti militareschi che, secondo loro,  sono provocati dal S.I.Cobas.
 Tutti i partiti dal PD al PDL sono coalizzati nel sostenere questa politica  del  governo Monti.
 La Lega, che quand’era al governo ne ha fatte “di cotte e di crude”, e Italia dei Valori fingono di fare opposizione per apparire “toste e gagliarde” agli elettori in crisi di riferimenti partitici.
A Cisl e Uil (sindacati complici di lungo corso di padroni e governi) si è aggiunta la Cgil, visto che il lavoro di quest’ultima, di tenere a bada i lavoratori riottosi alle politiche del governo, ha ottenuto nei fatti l’effetto di non  generalizzare gli scioperi, in modo di fare rimangiare al governo Monti tutte le malefatte di questi sette mesi dacché è in carica.
E pensare che qualche mese fa la signora Camusso aveva dichiarato che lo sciopero generale si sarebbe svolto non oltre l’ultima settimana di maggio (e sarebbe stato già tardi)!

Ora è chiaro che il governo l’art. 18 lo vuole cancellato; le indennità di cassa integrazione e di mobilità le vuole ridotte ai minimi termini; il lavoro precario lo vuole fare restare precario a vita; in pensione vuole che ci si vada alla soglia dei 70 anni; i cosiddetti “esodati” (salvo una minima parte di loro) vuole che in massa crepino di fame disperati.
Cosa si aspetta a imporre, con una lotta come si deve, un NO netto e duro a tutto questo assalto alle nostre condizioni di lavoro, alla nostra esistenza, alla nostra dignità? Una lotta che spazzi via anche le altre infamie (IMU compresa), sotto cui siamo stati schiacciati dal governo precedente e da quello attuale, fino all’ultima porcata del “decreto sviluppo”.

E’ per opporsi a questa deriva che i sindacati di base, hanno indetto  sciopero generale di tutta la giornata venerdì 22 giugno,  in questo sono sostenuti da comitati di lotta, centri sociali, perché sia possibile dare voce e forza per contrastare la politica dei padroni e del loro governo.
La manifestazione partirà da Largo Cairoli  Milano ore 9.30

Milano19-06-12  – S.I. Cobas