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Comunicato unitario sullo sciopero del 15 maggio

Pubblichiamo, a distanza di qualche giorno, un comunicato congiunto sullo sciopero della logistica del 15 scorso. L’apparente ritardo è dovuto alla necessità di fare il punto della situazione anche alla luce delle novità che sono intervenute negli ultimi giorni (delibera, della quale ancora non abbiamo ricevuto comunicazione ufficiale, della commissione di garanzia per gli scioperi nei servizi pubblici essenziali) per contrastare le lotte e la crescita del movimento.

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Comunicato. A seguito della mancata disponibilità da parte delle associazioni di categoria e dei singoli corrieri ad aprire un tavolo di confronto sulla piattaforma di lotta per il rinnovo del Contratto Nazionale, scaduto il 31 dicembre 2012, l’assemblea dei delegati della Logistica del 19 aprile, unitamente alle OO.SS. Si Cobas, Adl Cobas e Conf. Cobas Privato, avevano  proclamato un nuovo sciopero della logistica per il 15 maggio. Come è successo per lo sciopero del 22 marzo, anche in questa occasione, lo sciopero ha avuto una grande adesione, allargandosi anche ad altre città.  Dall’Interporto di Bologna, alla Cittadella della Logistica di Padova, a tutte le altre realtà della logistica, Bartolini, TNT, Artoni, GLS, DHL, SDA, STEF, IKEA e molti altri magazzini, per l’intera giornata del 15 si sono susseguiti blocchi totali della circolazione delle merci e scioperi che hanno costretto molti corrieri a chiudere interamente i magazzini per l’intera giornata del 15 maggio.
 Con gli scioperi unitari del 22 marzo e del 15 maggio, il movimento degli operai della logistica ha dato prova di combattività e determinazione rispondendo con la mobilitazione e la lotta al tentativo padronale di peggiorare le condizioni contrattuali e salariali e ha segnato un nuovo punto nella direzione dello smantellamento  delle cooperative nel settore della logistica.

A Milano, Piacenza, Brescia, Bologna, Verona, Padova, Treviso, Torino, Ancona, Roma… lavoratori di tutti i paesi, sostenuti da militanti ed organizzazioni che solidarizzano con la lotta, hanno incrociato le braccia ed hanno parlato la stessa lingua contro lo sfruttamento mutuato dal “sistema delle cooperative” al servizio del grande capitale, vincendo ricatti e paura.
Ma oggi, dopo il 22 marzo e dopo il 15 maggio, a fronte della determinazione padronale nel non voler aprire concretamente il confronto sui punti della piattaforma da tempo presentata, ed insistendo testardamente  su una loro indecente proposta di contratto, è indispensabile fare un ulteriore salto di qualità sul terreno delle forme di lotta, per ottenere i risultati voluti. Le lotte di questi ultimi anni hanno già prodotto enormi miglioramenti nelle condizioni di lavoro e sugli aspetti retributivi, ma oggi la partita in gioco è molto più ambiziosa e consiste nel cercare di produrre una uniformità di trattamento che parte da alcuni punti fondamentali che hanno come orizzonte quello dello smantellamento definitivo del sistema di sfruttamento basato sulle cooperative e sulla figura del socio lavoratore.
In questo senso, come abbiamo già annunciato, nei prossimi giorni andremo a definire un nuovo programma di scioperi articolati che avranno lo scopo di far capire a tutti che il movimento di lotta che abbiamo messo in moto non è un fuoco di paglia, ma può diventare  un incendio di vaste proporzioni  se non si accoglieranno le richieste che abbiamo presentato. Lo stato di agitazione continuerà e nuovi scioperi sono destinati a colpire l’ostracismo padronale e la complicità dei sindacati confederali che in diversi impianti cercano continuamente di colpire i lavoratori ed il sindacato di base per scongiurare processi di organizzazione dei lavoratori e l’applicazione di adeguate tariffe e condizioni di lavoro.
L’estensione del movimento dei facchini, che sta costruendo la condizione di un più ampio coinvolgimento alla lotta del personale viaggiante e creando ponti con altri settori del movimento operaio, ha incassato la solidarietà attiva di molte realtà politiche e sociali che hanno dato il loro contributo in molte città toccate dagli scioperi e non.
Dignità, solidarietà, determinazione ed unità di classe sono elementi fondativi di questo percorso sindacale e di lotta che, a partire da un segmento del movimento operaio a composizione sociale internazionale, sta lanciando un importante messaggio di ricomposizione a tutti i lavoratori, sfidando la repressione che inevitabilmente cerca di colpire questo percorso con denunce, cariche e pestaggi delle forze dell’«ordine» (GLS di Cerro Al Lambro, Basiano e Ikea docet), fogli di via, processi, licenziamenti politici, intimidazioni e minacce. A Bologna, i padroni delle “cooperative rosse” mettono in campo tutto il loro armamentario, politico, repressivo, istituzionale come la commissione di Garanzia della legge sullo sciopero per decretare (la fine della libertà di sciopero),con grande fantasia ma con intento repressivo, che la produzione del latte, delle mozzarelle e i prodotti caseari, sono un bene di prima necessità che vanno fatti arrivare con l’appoggio delle forze del disordine sui banconi dei loro supermercati impedendo le forme di sciopero che stiamo attuando (merci che i lavoratori hanno fino ad ora lasciato transitare con  i furgoni diretti agli ospedali) per difendere le condizioni di lavoro e di vita dei proletari dei magazzini.

La valenza e l’incidenza degli scioperi se da un lato costringono la controparte a  siglare accordi al rialzo dove il rapporto di forza lo impone, dall’altra cerca di attrezzarsi per penalizzare lo sciopero, principale strumento di lotta dei lavoratori, per sottoporlo a regolamentazione, imbrigliandolo secondo la logica di voler fermare un movimento di lotta che si sta allargando a macchia d’olio. 
A margine di una profonda crisi del sistema capitalista, dei profitti vertiginosi dei colossi della logistica e dei lucrosi guadagni del sistema cooperativistico che puzza corruzione, sfruttamento, evasione e mafia da tutti i pori, il grido di riscatto e la ribellione del movimento di lotta dei facchini parla a tutto il movimento dei lavoratori:
Uniamoci e lottiamo!
Sindacato Intercategoriale COBAS – Associazione per i Diritti dei Lavoratori COBAS- Confederazione Cobas (privato)