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Oltre la vertenzialità aziendale o di settore. Comunicato sull’assemblea di Napoli

Pubblichiamo i materiali relativi all’assemblea tenuta a Napoli il 29 luglio scorso. Al comunicato del SI Cobas fa seguito il manifesto di lancio dell’iniziativa ed il comunicato degli organizzatori.

Hanno partecipato: comitato di lotta Fiat, resistenza operaia Irisbus, cobas Astir (partecipata regione campania), movimento precari Bros-Bsc, Sevel, movimento disoccupati flegrei, comitato di solidarietà ai lavoratori Indesit di Teverola, comitato popolare di Scampia.
Aderiscono alla piattaforma, pur non avendo partecipato: USB trasporti-Napoli, cobas poste-Firenze, SI Cobas della Fiat Termoli e New Holland Modena.

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Oltre la vertenzialità aziendale o di settore, per una lotta dei proletari contro la guerra scatenata dai padroni e dei loro governi per un percorso di opposizione reale alle politiche borghesi.
IL 29 luglio, presso la Facoltà di ingegneria di Napoli, si sono incontrati i lavoratori protagonisti, in tutte le più importanti Regioni d’Italia, di lotte contro l’attacco borghese alle loro condizioni di lavoro e di vita.

Un’assemblea significativa che ha visto un dibattito acceso e vibrante teso a trovare una strada e coordinate per indirizzare le molte lotte che negli ultimi hanno visto protagonisti operai dei vari settori e, in particolar modo nella logistica (proletari, nella maggior parte immigrati). Gli appassionati interventi non solo hanno messo in luce quali sono le sofferenze che patiscono gli operai di fronte all’attacco dei padroni, ma hanno anche messo in luce che  è stato  possibile vincere delle battaglie dove  si è organizzato un fronte compatto fatto da più realtà lavorative, dai precari, gli studenti, militanti di forze politiche e sociali che hanno sviluppato sul campo un’opposizione tenace e combattiva.

Nessuna lotta aziendale, però, altro tema messo in luce, può garantire un risultato politico stabile, perché l’avversario borghese ha mille e più strumenti per recuperare le concessioni fatte e perché la crisi sempre più profonda del sistema economico del capitalismo e quindi politica impone ai borghesi e ai loro governi soluzioni che peggiorano le condizioni complessive della classe operaia.

Gli operai della Fiat, come quelli della Granarolo sono costretti, se non vogliono vedere peggiorare le loro condizioni economiche ad esercitare la loro forza su un piano politico basato su obiettivi e unità nei percorsi di lotta.

Per questo motivo, indipendentemente, dalle appartenenze politiche e sindacali hanno messo in cantiere un percorso che li vede uniti su obiettivi comuni e iniziative dove siano presenti con forza e mostrino all’insieme dei loro compagni che è possibile resistere e contrastare la politica borghese. In particolar modo il 27 settembre 2013 apriranno questa campagna  alla Fiat di Napoli con un picchetto che dovrà vedere la presenza di più realtà di lotta.
Il S.I. Cobas ha partecipato a questa iniziativa, con compagni operai che provenivano da Torino, Milano, Piacenza, Reggio Emilia, Bologna e Roma,  per segnalare l’impegno di tutta l’organizzazione a rafforzare questo importante percorso di lotta ed unione delle forze.

L’assemblea si è conclusa non alla Facoltà d’Ingegneria ma davanti alla Rai dove i compagni si sono recati per denunciare il grave attacco repressivo fatto nei confronti dei militanti del movimento NO TAV che hanno subito perquisizioni e fermi da parte delle forze al servizio dello Stato borghese.
 31 luglio 2013 COORDINAMENTO NAZIONALE S.I.COBAS
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Contro la barbarie capitalistica… uniti si vince!
Prima assemblea nazionale per unire le lotte operaie e avviare forme concrete di collegamento con quelle di disoccupati e precari.

Lo scorso primo maggio centinaia di operai, precari, e studenti napoletani hanno portato la loro rabbia e il loro malcontento fin sotto il palco di Città della Scienza a Bagnoli, per dire basta alle oramai intollerabili passerelle di quei sindacati (Cgil-Cisl-Uil) corresponsabili al pari di padroni e governo delle politiche di massacro sociale che, con la scusa della crisi, hanno portato alla fame milioni di proletari.

Non si trattato di un episodio isolato, né tanto meno di una semplice “azione dimostrativa”…

In questi due mesi una nuova soggettività di classe ha iniziato a muovere i suoi passi sul terreno della lotta, partendo dalla chiara e totale autonomia dai partiti istituzionali, dai governi nazionali e locali e dal sindacalismo corrotto e sul libro paga dei padroni; una soggettività nata e cresciuta attorno all’esperienza del Comitato di lotta cassintegrati e licenziati Fiat e terziarizzate e che col passare delle settimane ha coinvolto decine di lavoratori, studenti e attivisti nella battaglia contro il piano Marchionne come nuovo “modello” di sfruttamento che i padroni già non vedono l’ora di estendere in tutta Italia, e per il reintegro in fabbrica a salario pieno di tutti i cassintegrati; una soggettività che non si e’ fermata a Pomigliano, ma al contrario ha creato da subito forme di collegamento e di intervento reale in alcune delle principali lotte e vertenze lavorative presenti nel nostro paese: dai lavoratori delle società miste napoletane a quelli del trasporto pubblico locale, dagli operai Irisbus di Valle Ufìta a quelli dell’Indesit di Teverola, dalla Sevel di Val di Sangro fino ad arrivare alla straordinaria e spesso vincente lotta che in tutto il centro-nord vede protagonisti migliaia di operai delle cooperative nel settore della logistica (Esselunga, Ikea, Granarolo, solo per citare le esperienze più note) organizzati nel SI-Cobas.
Ma la solidarietà da sola non basta: per vincere occorre organizzarsi!
Le dimensioni dello scontro impostoci dal fronte padronale e dai suoi reggicoda istituzionali, la repressione, i licenziamenti, le misure disciplinari e cautelari contro chi lotta, ci impongono la necessita’ di superare una volta per tutte le divisioni vertenziali, contrattuali, di categoria e di condizione salariale, e di dar vita a un movimento di lotta unitario e coordinato a livello almeno nazionale contro le politiche di miseria e sfruttamento.

Per giungere a un unità delle lotte che sia reale e non duri solo il tempo di un corteo occorre pero’ avere le idee chiare e sapere come, con chi e per cosa si lotta…

In tempi di crisi e con tassi di disoccupazione alla stelle, le lotte incentrate sulla mera difesa del “posto di lavoro”, sui “contratti di solidarietà” o sulla delega all’avvocato o al giudice di turno del destino dei lavoratori e delle loro famiglie, di arretramento in arretramento, portano inevitabilmente alla sconfitta.

Se questo sistema marcio e putrescente getta ogni giorno migliaia di operai nel baratro della disoccupazione, costringe a una vita di stenti e lavoro nero migliaia di proletari delle metropoli e nega un futuro a milioni di precari allora occorre unire le forze in una lotta che coinvolga tutti questi soggetti con obiettivi chiari ed unificanti:
reintegro a salario pieno per tutti i cassintegrati e licenziati
salario garantito per disoccupati e precari
riduzione generalizzata dell’orario di lavoro: lavorare meno, lavorare tutti

Non è più possibile campare con 700 euro al mese:
i soldi ci sono e sappiamo dove andare a prenderli!

Per avviare un vero percorso di lotta nazionale su questi temi e queste parole d’ordine, vi invitiamo al confronto in una riunione-assemblea il giorno 29 luglio, presso la facoltà di Ingegneria di Napoli ore 15,30
Promuovono:

Comitato di lotta Cassintegrati e licenziati Fiat e Terziarizzate
SI-Cobas nazionale
Coordinamento promotore di un movimento di lotta per il salario garantito
Laboratorio Politico Iskra
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Comunicato finale dell’assemblea di Napoli “Uniti si vince”.

L’assemblea operaia e proletaria del 29 luglio svoltasi alla facoltà di Ingegneria di Napoli, cui hanno preso parte oltre 150 tra lavoratori, proletari e attivisti, nel rilanciare l’unità d’azione tra le realtà promotrici (SI-Cobas nazionale, facchini della logistica in lotta, Comitato di lotta cassintegrati e licenziati FIAT, Laboratorio politico Iskra e coordinamento promotore di un movimento di lotta per il salario garantito), invita tutte le realtà di lotta reali, presenti e non all’assemblea, a costruire una giornata di mobilitazione per il giorno 27 settembre, con presidi alla Fiat di Pomigliano e un corteo unitario a Napoli.

Di fronte all’attacco generalizzato alle condizioni di esistenza dei proletari diventa sempre più evidente che non solo non esistono più margini per il riformismo e la concertazione, ma che si va progressivamente esaurendo anche ogni ipotesi di battaglia difensiva o di mero ripiegamento aziendalista, in quanto tali destinate inesorabilmente alla sconfitta. Le lotte per il salario nelle cooperative della logistica, e la serie di vittorie parziali ottenute dagli operai in questo settore, ci indicano una strada alternativa.

Per questo, le realtà promotrici dell’assemblea fanno proprio l’appello del comitato promotore di un movimento per il salario garantito, impegnandosi nella costruzione di un appuntamento di lotta nazionale entro la fine di ottobre come base di partenza per lanciare una campagna generale su salario garantito e riduzione dell’orario di lavoro.

Al tempo stesso, diviene di primaria importanza la costruzione di un’unica cassa di resistenza nazionale capace di supportare materialmente le lotte e le mobilitazioni in corso.

In chiusura, l’assemblea ha deciso all’unanimità di manifestare concretamente e tempestivamente la propria solidarietà e complicità militante ai compagni No-Tav vittime in queste ore di fermi e perquisizioni, recandosi in corteo fin dentro la sede RAI di Napoli.

SOLO LA LOTTA PAGA

Napoli, 29/07/2013

COMITATO DI LOTTA CASSINTEGRATI E LICENZIATI FIAT
SI COBAS NAZIONALE
LABORATORIO POLITICO ISKRA
COORDINAMENTO PROMOTORE DI UN MOVIMENTO DI LOTTA PER IL SALARIO GARANTITO