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La lotta alla Battaglio di Torino

La Food Service ( cooperativa di circa 100 lavoratori) operante nella gestione dell’attività logistica interna alla piattaforma della Battaglio Spa (importante azienda distributiva del settore ortofrutticolo nel sito di Orbassano ),  4 mesi fà cambia tutti i contratti dei lavoratori collocandoli prima a “imprese di pulizia” e poi nei livelli minimi, con abolizione della 14 ° e posticipando il pagamento degli straordinari di alcuni mesi, comportando una riduzione salariale di circa il 30%. A luglio quasi nessuna busta paga (fatto salvo quelle degli amici lavoratori del presidente della Food Service) superava 1000 € a fronte di + di 200 ore lavorate.
Questa situazione di peggioramento salariale ha portato all’esasperazione i lavoratori che hanno visto in pochi mesi peggiorare le loro condizioni di vita. Di fronte a ciò decidono di abbandonare in massa la UIL (sindacato che li “rappresentava”)  quando prendono contatti con alcuni iscritti al nostro sindacato, che pochi mesi prima nella cooperativa vicina interna al CAAT avevano conquistato importanti miglioramenti economici.
Dopo una serie di assemblee esterne, atte a costruire una unità e una compattezza tra alcune decine di lavoratori, questi si iscrivono in massa al Si Cobas e ci si appresta a una mobilitazione per conquistare i basilari diritti inerenti al CCNL della logistica. Agli inizi di agosto si chiede un incontro che però non arriva, il presidente e c. erano già in vacanza, il 13 agosto si arriva al primo sciopero, che riesce al 100%, costringendo Battaglio a scendere in campo per garantire un incontro per il 26 agosto, che avrebbe tenuto conto delle richieste dei lavoratori.
Il 26 agosto, come concordato si svolge l’incontro con una delegazione dei lavoratori e il SI Cobas, ma dopo 7 ore di discussione non si arriva a nessuna conclusione, per cui si dichiara la continuazione dello stato di agitazione e con i lavoratori che nel frattempo erano in presidio davanti ai cancelli si organizza la giornata di sciopero per il giorno dopo.
Alle 4 del mattino davanti ai 2  cancelli 60 lavoratori della cooperativa Food Service e una ventina di altri lavoratori solidali, sono lì compatti e decisi.
Sapevamo tutti che la Food Service si era organizzata a portare dentro lavoratori esterni, per poter garantire l’attività (visto che una giornata di fermata sarebbe costata alla Battaglio circa 600.000 €), infatti tra le 6 e le 7 riescono a raggruppare nei bar delle vicinanze poco più di 20 lavoratori esterni per poi portarli con furgoni e auto nello stabilimento, ma dovranno aspettare l’arrivo in maggiore forza dei carabinieri. Verso le 8 cominciano ad arrivare alla spicciolata le auto dei capi che trasportavano i lavoratori esterni, momenti di tensione, si sceglie non porre resistenza (vista la presenza delle forze dell’ordine), ma di parlare ai lavoratori “ricattati” , sui loro visi si nota un evidente imbarazzo e il senso di costrizione. Sapevamo tutti che non avrebbero mai potuto fare la produzione degli ottanta lavoratori in sciopero. Davanti ai cancelli ci si organizza per l’uscita dei pochi camion in uscita dopo le 13, dando però l’idea di voler allentare il presidio andando tutti via. Alle 13 però di nuovo tutti davanti ai cancelli, ma seduti per terra. A quel punto la cooperativa chiede ai carabinieri rinforzi per aver garantito l’uscita dei pochi camion caricati, arrivano subito altri 3 blindati dei carabinieri, inizia la resistenza ai camion, dopo 3 ore di resistenza “passiva” passano solo 2 camion, gli altri restano nel piazzale in moto. Tutti capiscono la situazione difficile da sbloccare, alle 17 la cooperativa e lo stesso Battaglio chiedono un incontro per trovare un accordo, propongono subito un incremento salariale di circa 170 € mensili, ma i lavoratori vogliono il contratto completo o almeno 250 €. Continua per un’altra ora lo stallo, i camion non escono,  si arriva a un ‘altro incontro dove si arriva a un preaccordo dove ci si impegna ad applicare gradualmente previo serie di incontri nelle prossime settimane, il contratto completo entro dicembre, nel frattempo si concorda un incremento salariale di circa 220 €.
L’assemblea che si terrà fuori approva le decisioni di questo primo round , con la coscienza che non è finita, ma che porta a casa un primo risultato economico e soprattutto la fiducia nella lotta.

27 agostor 2013 – S.I. Cobas Torino