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Avanti senza tregua il grande sciopero nazionale agrario e popolare: il popolo no ha più paura del mostro!

Nell’undicesimo giorno di Sciopero Nazionale Agrario e Popolare, i maggiori sindacati del paese e  le organizzazioni studentesche si sono uniti alle proteste contadine, dei minatori, degli indigeni e afrodiscendenti, dei medici e lavoratori della sanità, degli autotrasportatori.
Le mobilitazioni crescono nei trentadue dipartimenti della Colombia e paralizzano il paese per opporsi alla politica neoliberista del governo, ai trattati di libero commercio che soffocano l’economia e la vita dei colombiani, alla svendita delle ricchezze nazionali e per la costruzione di quella giustizia sociale senza la quale non sarà in alcun modo possibile porre fine al conflitto sociale, politico e armato colombiano. Centinaia di migliaia di colombiani sono in strada in queste ore, gli apparati repressivi, che hanno già causato vari morti e centinaia di feriti e arrestati non riescono più a contenere l’espandersi della protesta e l’oligarchia capeggiata da Santos inizia a preoccuparsi.
Un forte messaggio per il governo repressivo, che a parole vuole firmare un trattato di pace con le FARC e con l’ELN, ma che nei fatti rifiuta un cessate il fuoco bilaterale assumendosi la responsabilità del prolungamento delle ostilità, con tutte le conseguenze che inevitabilmente ciò comporta.
I movimenti sociali e politici, il popolo colombiano unito e organizzato, stanno dicendo che non si può conseguire la pace senza costruire la giustizia sociale, per di più mantenendo una politica fascista incentrata sull’uso della violenza, delle minacce e degli arresti contro quel popolo che ha dato vita alla sua legittima resistenza proprio per far fronte alla violenza statale-paramilitare e all’ingiustizia strutturale.
Ben undici giorni di blocchi stradali, cortei, picchetti e scontri furibondi con gli antisommossa di regime, che hanno paralizzato anche Bogotá, dimostrano che il popolo non ha più paura del mostro narco-paramilitare ed oligarchico, e che è disposto a lottare fino alle ultime conseguenze. Il messaggio è chiaro: non si può arrivare alla pace senza risolvere le cause strutturali che hanno generato e continuano ad alimentare la guerra.

da www.nuovacolombia.net