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Nuovo presidio davanti alla Granarolo. Comunicato e video

Dall’alba del 20 dicembre 2013 i facchini della Granarolo hanno presidiato insieme ai tanti solidali i cancelli della multinazionale cooperativa. Blocchi determinati che intendono ancora una volta affermare i diritti di questi lavoratori. Una lunga mattinata (dalle 5.00 alle 11.00) in cui ben 5 sono stati i tentativi di sgomberrare il picchetto da parte delle forze dell’ordine che, accorse in massa,  non hanno esitato a rispondere come sempre alla chiamata dei padroni del cooperativismo emiliano.
Tuttavia Il picchetto non si è fatto intimidire da quest’ennesimo attacco repressivo e ha resistito tutta la mattinata.
(Un lavoratore  a causa della rimozione forzata delle forze dell’ordine è finito all’ospedale riportando numerosi traumi. )
Ci chiediamo che cosa debbano ancora subire questi lavoratori per veder riaprire il tavolo prefettizio che aveva accordato loro un percorso di reintegro lavorativo che la Lega delle Cooperative ha deciso unilateralmente e in spregio delle stesse istituzioni locali di non voler rispettare.

I facchini della Granarolo lottano da più di sette mesi per vedere riconosciuta la propria dignità di persone e di lavoratori. Non si sono tirati indietro di fronte a licenziamenti, criminalizzazioni costanti fatte di minacce  denunce , spregevoli offese e angherie gratuite.  La loro lotta è diventata ormai un patrimonio comune delle lotte di quei lavoratori che stanchi di subire condizioni di lavoro fuori da ogni regola e  basate sullo sfruttamento  hanno deciso di ribellarsi al sistema schiavistico che imperversa nelle cooperative della logistica.
La Granarolo è il fiore all’occhiello della Lega delle Cooperative, tanto che il suo presidente Giampiero Calzolari è contemporaneamente massimo rappresentante sia della medesima associazione padronal-cooperativa LegaCoop,  che dell’ACI (Alleanza Cooperative Italiane).
La Granarolo per anni ha appaltato il lavoro del facchinaggio a consorzi cooperativi (SGB) che non rispettavano  l’applicazione del già misero contratto nazionale.
Sapevano e hanno taciuto i signori dell’impero del latte perché questo silenzio  per anni ha garantito loro i massimi guadagni sulla pelle di chi si pensava non si sarebbe mai ribellato.
Ma quando i lavoratori hanno alzato la testa organizzandosi nel loro sindacato Si.Cobas e hanno preteso un ripristino delle minime condizioni di giustizia sono stati per questo puniti e licenziati tutti.
Il Presidente Calzolari che oltre a rappresentare la multinazionale del latte è anche massimo dirigente della Lega delle Cooperative giudica il comportamento di questi lavoratori eversivo. Eversivi  per Calzolari sono coloro che pretendono il rispetto dei propri diritti. Eversivi sono quei proletari che non si rassegnano al destino di fame e sfruttamento che la Lega delle cooperative ha riservato loro.
Eversiva è quella lotta solidale che ha visto stringersi accanto ai facchini altri lavoratori , studenti, precari, centri sociali.
E mentre la litania ipocrita dei finti cooperatori continua a ripetersi in una sequela di dichiarazioni stampa che tentano di smarcarsi da un “cooperativismo malato colpito da coop spurie” si  moltiplicano gli scioperi all’interno dei magazzini del loro impero dove le condizioni di illegalità sono diffuse.
Condizioni di ingiustizia che si palesano solo grazie al protagonismo di lotta di questi sfruttati, di questi ultimi. Condizioni di vita miserevole che un sistema come quello infame di un capitalismo senza scrupoli gli riserva impiegandoli nei magazzini della logistica o lasciandoli abbandonati  come bestie nei Cie o Cara a subire le peggiori infamie privati  della propria libertà.
Per questo non ci stupiamo che a gestire “l’accoglienza” nel lager di Lampedusa fosse proprio una cooperativa aderente a Legacoop, che ormai abbiamo iniziato a conoscere fin troppo bene per il trattamento che riserva ai migranti.
Contro un tale sistema schiavista basato sullo sfruttamento degli esseri umani il SI Cobas  porterà sempre avanti le proprie bandiere e la propria lotta in difesa delle condizioni di lavoro e di vita  dei lavoratori.

S.I.Cobas Coordinamento Provinciale di Bologna

 

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