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S.I. COBAS Regione Lombardia

Il S.I. Cobas della Regione Lombardia esprime la piena solidarietà al compagno Fabio Zerbini per l’aggressione subita nella notte del 14 gennaio a opera di picchiatori prezzolati dai padroni.

Fabio Zerbini è un compagno e un militante del S.I. Cobas sempre in prima linea nelle lotte operaie della logistica.

Il messaggio, in pretto stile mafioso, è chiaro, intimidire Fabio, il S.I. Cobas e il movimento di lotta che si è sviluppato nella logistica. Un movimento che sta rappresentando uno dei momenti più alti del conflitto di classe in Italia per la sua capacità di coinvolgimento dei lavoratori del settore, per gli obiettivi non oggetto di concertazione, per la radicalità delle forme di lotta e  per l’utilizzo dello sciopero come arma reale in mano ai lavoratori.

Tutto ciò dimostra che più le lotte si radicalizzano, diventano antagoniste rispetto all’assetto sociale attuale, più la risposta da parte della borghesia (risposta che può essere “legale” attraverso gli apparati – polizia, magistratura – o illegale) si accentua.

Se sperano di averla vinta, di far indietreggiare il movimento di lotta, si illudono:  questo è un movimento di lotta nato dalle contraddizioni materiali presenti in questo settore, non certo dalle belle idee di qualcuno.

Queste lotte, come tante altre in corso, riguardano tutti i lavoratori, del settore pubblico e privato, italiani e immigrati, occupati e disoccupati, precari e stabili, perché i destini dei lavoratori sono intrecciati gli uni agli altri.  C’è bisogno non solo di lottare e unificare le varie lotte in campo, ma soprattutto rigettare in maniera determinata l’idea che i lavoratori si possano salvare accettando di essere più competitivi, di fare squadra con le proprie aziende e di mettersi in concorrenza contro altri lavoratori.

SOLIDARIETA’ AL COMPAGNO FABIO ZERBINI. LA VIOLENZA MAFIOSA-PADRONALE NON FERMERA’ LE LOTTE OPERAIE.