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L’etica di Ikea: sfruttare e licenziare in tutto il mondo!

ikealicenzianelmondo

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Alle cassiere che ricevono dei clienti i tagliandi di solidarietà ai lavoratori di Piacenza licenziati in lotta,
L’Ikea fa distribuire un comunicato Ikea che sostiene che: “IKEA è da sempre tesa a creare con i collaboratori e fornitori un rapporto di dialogo basato sul totale rispetto dei lavoratori al fine di creare e mantenere un ambiente di lavoro sano, sicuro, corretto e rispettato da tutti”.

Quanto sia falsa questa affermazione, oltre che i 24 licenziamenti antisindacali di delegati e attivisti SI Cobas a Piacenza, lo dicono i fatti che riportiamo qui sotto, relativi a molti altri paesi.

Continuiamo la lotta e i boicottaggi dei negozi Ikea in tutta Italia!

 

Ikea: Sciopero in tre dei Quattro magazzini francesi

23 maggio 2014

I dipendenti preoccupati in particolare dell’avvenire di due siti.

 

Venerdì ci sono stati scioperi in tre dei quattro magazzini francesi del gigante del mobile Ikea, nell’ambito di trattative sul salario, ma secondo i sindacati anche di un degrado delle condizioni di lavoro e di preoccupazione sull’avvenire dei due siti. All’appello di una intersindacale diverse decine di dipendenti hanno manifestato davanti ai magazzini di Metz, Saint-Quentin-Fallavier (Isère) et Fos-sur-Mer (Bouches-du-Rhône), secondo Sauveur Choquet, delegato centrale della CFDT.

 

“Il movimento iniziale riguarda i salari ma anche la salvaguardia dei nostri posti di lavoro”, in particolare sui siti di Metz e Châtres (Senna e Marna), che rischiano di essere investiti da una ristrutturazione del settore distribuzione del gruppo prevista entro il 2020, per adattarsi al commercio via internet, secondo Choquet.
“Abbiamo molti timori perché la direzione ci ha lasciato nell’incertezza più totale”, ha affermato Touirsi Cheriff, delegato centrale CGT a Metz, che ha inoltre insistito su un deterioramento generale delle condizioni di lavoro da diversi anni nell’impianto.

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Le Monde 20.10.2012
Diversi magazzini Ikea in sciopero il 20 ottobre 2012 contro una riduzione dei premi aziendali.
Il magazzino di Franconville (Oise) è rimasto chiuso tutta la giornata, mentre negli altri magazzini l’attività è stata rallentata.

All’inizio dell’anno i lavoratori del magazzino di Metz avevano scoperto con stupore che il loro sito non c’era sul piano degli impianti Ikea in Europa al 2020. Il gruppo svedese ha parlato di un “errore” e in seguito il documento è stato rettificato, integrando il magazzino di Metz. “E’ in corso una riflessione per rafforzare l’efficienza della rete di distribuzione”, ed essa sarà condotta per la
Francia nel corso dell’attuale esercizio 2014.15 del gruppo, ha avvertito Ikea in un comunicato.

“Non è ancora stata presa alcuna decisione a livello nazionale o europeo”

Ikea: Grève dans trois des quatre entrepôts français
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Publié le 23 mai 2014.
20 Minutes avec AFP
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15.05.2014

Dopo un anno i lavoratori di Ikea sono ancora fuori

Il 10 maggio 2014 i lavoratori hanno organizzato un’assemblea per ricordare che nel 2013 il magazzino Ikea di Richmond, nello stato di British Columbia (Canada), ha fatto una serrata contro i suoi lavoratori, dopo che l’84% degli iscritti al sindacato Local 213 ha respinto l’offerta finale delle società che avrebbe ridotto benefit e salari e creato un sistema salariale a due livelli che prevedeva salari inferiori per i nuovi assunti.
In realtà, come dichiarato da Levinson, un rappresentante della sezione sindacale 213, Ikea, che non ha difficoltà economiche, ha cercato lo scontro, non ha mai voluto trovare una soluzione, ma “dare una lezione” ai dipendenti, pensando di sfiancarli. Invece dopo un anno loro sono ancora in lotta. Una conferenza del sindacato dei Teamsters[1] si è concentrata sulla “Guerra contro i lavoratori” finanziata dai miliardari di destra che vogliono far arretrare i diritti dei lavoratori.

 

Ikea si comporta come le altre imprese che vogliono schiacciare i sindacati, e se ci riesce a pagare saranno tutti i lavoratori della British Columbia, non solo quelli di Ikea.
Jeri Black, un dipendente di Ikea da 15 anni: la lotta contro Ikea è una lotta per la futura generazione di lavoratori.
Anita Dawson, un’altra delegata: la pratica di Ikea non riflette i valori di responsabilità sociale che essa dichiara di seguire. In particolare essa cerca di imporre la limitazione dei diritti dei lavoratori e una nuova struttura salariale che prolungherà il tempo necessario per raggiungere il livello salariale più elevato. Verso i suoi dipendenti Ikea usa la coercizione, l’intimidazione e il ricatto.

 

Durante la serrata Ikea ha ingaggiato una agenzia di sicurezza per tenere sotto controllo gli scioperanti, ha licenziato gli aderenti al sindacato per aver organizzato picchetti, e contattato direttamente membri del sindacato nel tentativo di costringerli a riprendere il lavoro.
Cinque giorni prima della serrata ha dichiarato che avrebbe sostenuto qualsiasi dipendente che volesse forzare i picchetti e che avrebbe pagato le multe previste per questo dal sindacato. Ikea ha anche peggiorato le sue proposte nel tempo, si è collegata con Labor Watch, un’organizzazione padronale anti-sindacale.
Ma nonostante le tattiche intimidatorie e di coercizione usate da Ikea, la maggior parte dei lavoratori lasciati fuori si è rifiutata di tornare al lavoro e per quattro volte ha respinto le proposte di Ikea.

 

Il Canadian Labor Congress (CLC), che rappresenta 3,5 milioni di lavoratori canadesi, ha dichiarato tramite una lettera del suo presidente, Hassan Yussuff, all’assemblea dei lavoratori Ikea, che continuerà a sostenere il boicottaggio di Ikea fino a che essa non abbandonerà le sue pretese e tratterà in buona fede con i lavoratori.
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25.06.2013
Ikea, $20MD di fatturato anno, attiva in 40 paesi. Nei paesi nord-europei ha la reputazione di rispettare i diritti dei suoi dipendenti a organizzarsi in sindacato e di negoziare collettivamente. Essa si comporta in modo molto meno rispettoso in altri paesi.

 

Nel 2013 le organizzazioni sindacali dei lavoratori di Ikea hanno creato una Alleanza internazionale – UNI Global Union Alliance di Ikea – per sostenere gli sforzi reciproci per difendere i diritti dei lavoratori. UNI Global Union Alliance è una rete di 40 sindacati e di lavoratori Ikea di 16 paesi.
L’Alleanza fa parte di UNI Global Union, una confederazione di 900 sindacati in 150 paesi, che dice di rappresentare 20 milioni di lavoratori dei servizi in tutto il mondo.

 

Il 19 giugno 2013, l’Alleanza ha tenuto manifestazioni di solidarietà in una dozzina di paesi per denunciare le pratiche anti-operaie di Ikea in Turchia e in altri paesi; in particolare in Turchia Ikea non ha rispettato il diritto alla libera associazione, diritto riconosciuto internazionalmente.

 

Mapa Mobiya, una holding turca concessionaria di Ikea per la Turchia, il sindacato KOOP-IS denuncia che:
ha usato una tattica simile a quella usata negli Usa per impedire al sindacato KOOP-IS di acquisire la maggioranza e quindi il riconoscimento (in due anni è arrivato a un terzo di adesioni); ha cercato, di comperare i lavoratori perché abbandonassero il sindacato o non vi aderissero;
la società tiene incontri obbligatori nei quali vengono dati solo messaggi antisindacali, incontri anti-sindacali con i singoli lavoratori, indottrina i nuovi assunti contro il sindacato, ed esclude dal lavoro chi è favorevole al sindacato;
compie atti di intimidazione e di ritorsione, con valutazioni inique del lavoro, mancate promozioni, turni più pesanti e anche licenziamenti svolto da sostenitori del sindacato; li perseguita sul luogo di lavoro; i dirigenti lanciano raffiche di commenti anti-sindacali.

 

Il coordinatore di UNI commercio, Alke Boessinger denuncia casi di licenziamenti senza giusta causa, riduzione unilaterale dei benefit e aumento del carico di lavoro, sostegno a sindacati fasulli ed altri attacchi ai diritti dei lavoratori.
L’Alleanza chiede: rispetto del diritto dei lavoratori Ikea ad organizzarsi in sindacato e ad aderirvi; un accordo quadro globale con UNI riguardante tutti i magazzini IKEA.

 

L’Alleanza ha denunciato il non rispetto di Ikea dei diritti dei lavoratori anche per Russia, Cekia, Irlanda e USA.
Russia: 60 ore di lavoro la settimana, straordinari obbligatori;
Cekia: rifiuto di negoziare, creazione di un sindacato giallo;
Irlanda: direzione che si oppone apertamente alla sindacalizzazione;

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Usa: divieto di aderire ad un sindacato; ore di lavoro insufficienti per poter vivere.

 

Negli Usa, nella fabbrica Swedwood di mobili di Danville, Virginia, i lavoratori Ikea si sono organizzati nel sindacato IAM, affiliato al sindacato delle costruzioni e del legno, BWI, che dopo una campagna vittoriosa nel 2011 ha conquistato l’adesione della maggior parte dei lavoratori e il riconoscimento legale del sindacato, cercando in ogni modo di interferire negli organismi sindacali inserendovi tecnici e quadri. Dopo 1000 giorni di negoziati IKEA rifiutava ancora il riconoscimento.

 

– Swedwood è una controllata polacca di Ikea.

 

– A marzo i rappresentanti sindacali di Swedwood hanno deciso di lavorare con BWI su una campagna per giungere ad un contratto collettivo vincolante e per sindacalizzare un maggior numero di lavoratori. Il contratto è stato stipulato e grazie ad esso è possibile contattare i lavoratori a dimostrazione che l’organizzazione sindacale fa la differenza.

 

– Dopo 6 mesi di negoziati i sindacati BWI di Swedwood Polonia, in rappresentanza di 9 000 lavoratori di 11 fabbriche hanno siglato un accordo collettivo validità due anni, che

 

– riconosce il sindacato, stabilisce l’orario e le condizioni di lavoro, la formazione retribuita, l’elezione di ispettori per la sicurezza per la formazione su sicurezza e salute; un fondo sociale, aumentato dal minimo legale del 37,5% al 40%.

 

– I gruppo negoziale è formato da tre sindacati, due affiliate di BWI – Budowlani e Solidarnosc – e Dialog, che avevano presto raggiunto un accordo sulle parti principali del contratto; rimanevano in sospeso due punti, la pausa su cui si proponeva 30 minuti, e i periodi di calcolo, un mese per il pagamento dei salari compresi gli straordinari. Il compromesso raggiunto: entro 1 anno e ½ 30 minuti di pausa; 1 mese come periodo di calcolo, che previo accordo con il sindacato può essere portato a 4 mesi.

 

– La campagna in Polonia è stata sostenuta da BWI tramite una mappatura di ricerca su sicurezza e salute negli impianti.

 

– Sulla base di questa ricerca BWI ha organizzato un’assemblea di rappresentanti sindacali degli impianti Swedwood polacchi, in cui i sindacati hanno sviluppato una strategia puntuale per condurre una campagna. Durante tutto il processo BWI si è tenuta in contatto con la direzione Ikea a livello internazionale.

 

– Il successo ottenuto in Polonia esemplifica la necessità del negoziato e dell’impegno sia a livello nazionale che internazionale. Mentre i sindacati polacchi negoziavano con la direzione polacca, noi negoziavano con la direzione Ikea internazionale. Fin dal principio è stato evidente che Ikea voleva raggiungere una soluzione amichevole il più presto possibile. Speriamo di confrontarci con Ikea per risolvere le questioni con Swedwood in altri paesi.

 

– I lavoratori di Swedwood in Polonia hanno avuto un forte sostegno dai sindacati affiliati di BWI, in particolare dallo svedese Forestry Workers Union, GS, il cui rappresentante è il presidente del Consiglio europeo del lavoro di Swedwood, e vice-presidente di BWI .