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Sabato 28/06: Nuovo blocco all’ Ikea di Piacenza

ikeapiacenza3giugno

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Sostenuti dagli operai S.I. cobas di Piacenza, Milano e Bologna, i licenziati Ikea hanno bloccato i sei cancelli dei due depositi Ikea piacentini fin dalle sei del mattino.

Non potendo godere di sufficiente forza pubblica la cooperativa San martino ha rinunciato al crumiraggio e l’ikea ha deciso di chiudere i battenti per l’intera giornata.
Benché nessuno si illude che il blocco delle attività per una giornata sia sufficiente a piegare il colosso del mobile Low-cost é certo che l’armamentario politico-mediatico e militare messo in campo da costoro non risulta al momento sufficiente a piegare la resistenza degli operai e nello stesso tempo con questa e future iniziative il S.I.Cobas dimostra all’Ikea che è strutturato per una lunga battaglia per farli retrocedere dalla loro politica antisindacale. A differenza di altre situazioni a livello nazionale la nostra organizzazione è formata da più COBAS che possono dare sostegno alle lotte nelle singole aziende.

 

Una resistenza che, oltre alla propria tenuta, deve confidare nello sviluppo e nel consolidamento del movimento di lotta e di scioperi che ha ormai come protagonisti migliaia di operai delle cooperative a livello nazionale.
Mentre il movimento cresce numericamente occupando nuovi territori dal nord al sud, si fa sempre più pressante la necessità di sviluppare in maniera organica il progetto della cassa di resistenza e comincia a prendere corpo la proposta di un coordinamento militante e itinerante dei licenziati politici puntando sulla forza dei cobas a livello nazionale per strumento di autodifesa indispensabile di fronte alla reazione padronale e governativa agli scioperi che si estendono.

 

Auspichiamo una rete di lavoratori dei vari settori che sappia fronteggiare le forze borghesi che hanno aperto una vera e propria guerra contro la classe, noi con l’ADL abbiamo aperto un ciclo di lotte nel settore della logistica che dimostrano che è possibile sconfiggere in tante battaglie i padroni. Le contraddizioni che la crisi aumenta sono il viatico perché si determini ed allarghi questo fronte e anche essere di attrazione verso le mezze classi, anche perché le fila dell’avversario borghese presentano delle crepe che si possono utilizzare per contrastare le politiche anti operaie .

 

S.I.Cobas nazionale