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S.i. Cobas Sanità A.o. Salvini: AL PEGGIO NON CE’ MAI FINE.

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La regione Lombardia ha lanciato, in pompa magna, la campagna pubblicitaria dell’apertura degli ambulatori per visite specialistiche ed esami diagnostici sia di sera sia nel week end, dal primo settembre in tutte le aziende ospedaliere (pubbliche e private) del territorio regionale.

 

Le nuove fasce orarie sono:

 

*dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 22
*sabato: dalle 8 alle 15
*domenica: dalle 8 alle 15

 

La scelta delle prestazioni da erogare, di sera e nel week end, è a discrezione delle singole aziende sanitarie.

L’Azienda Salvini erogherà prestazioni di Tac, RMN, ECOCOLORDOPPLER, esami endoscopici.

 

Non basta l’ulteriore blocco dei contratti nazionali, non basta la diminuzione delle quote di RAR, non basta il blocco delle assunzioni, adesso si allunga anche la giornata lavorativa con il prolungamento fino alle 22 dell’orario di lavoro con lo stesso personale.
La giustificazione che la regione ha trovato per allungare l’orario è davvero esemplare: …” si ridurranno i tempi di attesa e tu (cittadino-lavoratore) potrai gestire al meglio la tua giornata lavorativa e familiare senza chiedere permessi e perdere ore di lavoro”.

 

Merita quasi una medaglia, se non fosse che questa rivendicazione l’avevamo chiesta noi già quarant’anni fa, per non dire da sempre, chiedendo ovviamente il personale adeguato; però, sia i governi democristiani- “comunisti”, (che hanno pensato solo ad accaparrarsi i voti dei dipendenti del pubblico impiego), sia le aziende sanitarie, che si sono sempre trincerate dietro la cronica mancanza di personale, hanno sempre negato la possibilità di facilitare i cittadini –lavoratori di accedere a orari diversi.

La regione Lombardia, secondo noi, non mira al benessere e alla gestione familiare dei cittadini, come afferma, ma con questa operazione si appresta solo ad anticipare la realizzazione dell’ospedale H24- quello cosiddetto di quartiere, da parte dei privati e dei medici di base per erogare prestazioni a pagamento di serie “b” e de-ospedalizzare .

 

Sappiamo bene che i medici accetteranno volentieri i 60 euro l’ora previste, fino a dicembre 2014, salvo lamentarsi (la domenica) quando fanno troppe ore e qualcuno di loro sbaglia.
Sappiamo, purtroppo, che anche i lavoratori ospedalieri si butteranno nella mischia senza porsi troppi problemi sull’etica e la sicurezza, o sui diritti che perdiamo ogni giorno, con una sanità sempre più a misura del portafoglio.

 

Diciamo questo perché ci accorgiamo, ogni giorno che passa, che i lavoratori hanno perso il senso della difesa dei loro diritti, come difenderli, e possibilmente, come mantenerli. Si sono completamente dimenticati di cosa sia la riduzione dell’orario lavorativo, cosa sia la lotta per aumentare i nostri stipendi. Pensano di risolvere la questione a livello individuale facendo il contrario: lavorare di più.

 

Ai dipendenti non gli basta più neanche la “lamentite”, con la quale pensano di risolvere la perdita dei diritti, mentre il presidente del consiglio, Renzi, ha “l’annuncite” delle sparate che servono a illudere qualche lavoratore credulone.

 

La nostra presa di posizione vuole essere una denuncia sindacale-politica rivolta a quei lavoratori che pensano, e credono ancora, che la difesa dello stipendio e dei diritti si fa con la lotta e non con il lamento.

 

Rho,Bollate,Garbagnate 8-9-14.

DELEGATI R.S.U. SI COBAS SALVINI