Trasporti

Asf Autolinee Como: COME UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA

atmmilamo

atmmilamo

È sicuramente nota a tutti la decisione aziendale dopo l’ultima riunione del 29 Settembre 2014 che si è tenuta a Como c/o l’unione industriali. Corrisponde ad una vera e propria dichiarazione di guerra della dirigenza rivolta a tutti i lavoratori. In sostanza minacciano di recedere da alcuni accordi aziendali a partire dall’anno nuovo. Il sistema è sempre lo stesso: adottano il sempre più abituale terrorismo psicologico, con un sostanziale silenzio assenso genoflesso dei sindacati le cui sigle sono abbastanza note a tutti.

 

ASF annuncia di disdire per ora solo 4 accordi (dei quali il SiCobas non conosce il contenuto gelosamente nascosto dai confederali), con la giustificazione che ad oggi non si è riusciti nel corso delle riunioni con la R.S.U. a divenire ad una forma di accordo sulla necessità di trovare delle formule di “efficientamento”, cioè a dire: spremere ancora di più e meglio i lavoratori, obbligando alla VENDITA dei BIGLIETTI oltre che all’uso del TABLET, PENALIZZAZIONE DELLA MALATTIA, ELIMINAZIONE DEL P.D.R.(premio di risultato), e dei TICKET.
Inoltre parla di mercato sempre più critico e competitivo anche a causa della crisi economica(quella dei lavoratori…non quella dei dirigenti), che la costringe “RESPONSABILMENTE” ad adottare tali misure restrittive.

 

Da parte nostra vogliamo ricordare che, in soldoni, con questa spending review aziendale ad ogni singolo lavoratore saranno decurtati oltre 3 mila euro all’anno.
Una domanda ci sorge spontanea: ma ASF non è la stessa azienda che fa parte del gruppo ARRIVA, la quale in uno degli ultimi numeri dell’informatore CHI ARRIVA “scrive che quest’anno il Gruppo Arriva ha raggiunto il +27% di ricavi e il +53% di profitti”, diffondendo la notizia con grande enfasi orgoglio ed esaltazione, inoltre dal bilancio di ASF 2012 risulta un utile superiore al milione e mezzo di euro e nel 2013 di oltre un milione ottocentomila euro.

 

Siamo ben consapevoli che per questi dirigenti “autoreferenziali” (sordi alle istanze dei lavoratori, ad esempio: tabelle illeggibili, turni assurdi con tempi di percorrenza a vuoto assolutamente insufficienti, ore di rimessa che non valgono per la cosi detta “efficienza” ), la cinghia dei lavoratori non è mai tirata abbastanza, e non c’è fine al peggioramento delle condizioni lavorative e dei diritti conquistati negli anni; quindi alla GUERRA di fatto dichiarata, non si può che rispondere fermamente e responsabilmente, DENTE PER DENTE, proponendo la disdetta anche da parte nostra di alcuni accordi Aziendali che alimentano la macchina dei loro dorati profitti, ad iniziare dall’agente unico con il rifiuto di strappare i biglietti, l’uso del Tablet e Montaggio delle Catene.

 

Con l’aiuto dei vari governi che si sono succeduti negli ultimi 30 e passa anni, stiamo continuando a perdere tutte le conquiste ottenute dai nostri predecessori; prima i vari governi confindustriali (…,Prodi, Berlusconi,….), ora il governo dei banchieri (Monti e Renzi), tutti uniti appassionatamente nella macelleria operaia in cui abbondano gli spezzatini di salari, pensioni, dignità, diritti, il tutto si lega bene con un profumo di schiavitù e povertà sempre più sfrenate ed evidenti.

 

NON POSSIAMO ACCETTARE COSI’ SUPINAMENTE QUESTE IMPOSIZIONI DA PARTE DELL’AZIENDA, CHE SI RIPERCUOTONO SULLE CONDIZIONI DI LAVORO, SULLA BUSTA PAGA GIA’ RISICATA E IN GENERALE SULLA QUALITA’ DELLA VITA, E’ ORA DI CERCARE DI CAMBIARE QUESTO STATO DI COSE, E QUALCHE STRUMENTO PER FARLO E’ ANCORA NELLE NOSTRE MANI. IL PRIMO È SICURAMENTE L’AZZERAMENTO DELLE TESSERE SINDACALI CONFEDERALI, CGIL COMPRESA CHE A ROMA PREDICA DISCRETAMENTE MENTRE NEI POSTI DI LAVORO RAZZOLA MALE; IL SECONDO E’ ORGANIZZARSI IN UNA VERA ALTERNATIVA SINDACALE.

 

Sindacato Intercategoriale Cobas