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S.I.COBAS & USB & SDA

SDA4

Riguardo alla nota odierna di USB facciamo presente che da oltre un anno presso l’hub bolognese di SDA, grazie ai rapporti di forza determinati dal fatto che il S.I. Cobas organizza la totalità dei lavoratori nell’impianto, è applicato al 100% il CCNL logistica, trasporto, merci e che grazie ad un accordo quadro che risale a gennaio 2014 con il consorzio che gestisce l’appalto, applicabile nell’area del triveneto in cui tale consorzio è presente, garantisce copertura al 100% per gli eventi di malattia e infortunio, nonché un buono pasto di €5,29 per giorno lavorato e che, infine, con il recente accordo del 28/10/2014 e stata formalizzata ciò che fino ad oggi era consuetudine vale a dire 30 minuti di pausa retribuita oltre che altre due pause di alleggerimento (al di fuori delle pause cosiddette fisiologiche).

I grandi risultati così proclamati da USB sembrano così essere una boutade e più che altro un attacco volto a screditare la nostra organizzazione del tutto immotivato dato che tale operazione proviene dai suoi scritti che fino a poco tempo fa erano anche iscritti del S.I. Cobas nonché delegati. Rivendichiamo di avere espulso da questa organizzazione 5 di questi personaggi qualche mese fa per indegnità e per avere posto atti che contrastano con i principi della nostra organizzazione e vale a dire: avere sfruttato il loro ruolo di delegati per riuscire ad ottenere ruoli di “peso” all’interno dell’impianto, di avere favorito assunzioni di parenti e compari oltre che concedere ad essi ore di straordinario non effettivamente prestati per creare clientelarmente un gruppo di opposizione a chi sciopera, giocando cosi’ il ruolo di servi dei padroni.

Dal canto nostro, viceversa, rivendichiamo di avere scardinato il vecchio sistema clientelare riguardo alle assunzioni nell’impianto stesso avendo inoltre definito un accordo con il quale per i rinnovi dei contratti a tempo determinato venga posto come unico criterio quello dell’anzianità di magazzino e posto la condizione che nel prossimo futuro una gran parte di essi, se il consorzio a gennaio verrà confermato, diverranno lavoratori a tempo indeterminato.

Tra l’altro proprio gli iscritti all’USB hanno favorito in occasione dello sciopero del 20 di ottobre (data in cui hanno scioperato gli hub di Roma e Bologna) forme di crumiraggio tendenti a danneggiare nel complesso la lotta dei lavoratori per le rivendicazioni già sopra riportate. Con questa sua nota l’USB fa il misero tentativo di mostrare i muscoli all’interno di un azienda il cui peso è praticamente inesistente e dove tutte le conquiste salariali erano già state ottenute ben prima che si svegliasse la bella addormentata. Per altro data l’incidenza a livello nazionale del S.I. Cobas all’interno dell’SDA , rendiamo noto che a breve è previsto inoltre un’iniziativa nostra tendente ad imporre un confronto con il committente al fine di estendere le conquiste ottenute presso l’hub di Bologna su tutto il territorio nazionale in cui siamo presenti.

Le presunte conquiste della USB poggiano su una base esigua formata al 100/100 di lavoratori che nello stesso sciopero nazionale sono stati fermati ai cancelli e che negli scioperi per riconfermare le conquiste da noi ottenute nell’accordo di secondo livello che il consorzio voleva far saltare sono entrati a lavorare in contrasto a quasi tutti i lavoratori che avevano incrociato le braccia a Bologna e a Roma e che nel gergo comune dei lavoratori sono considerati dei crumiri. Oggi l’USB di Bologna cerca di avvalorare la tesi che attraverso l’ opera opportunista dei crumiri avrebbe così ottenuto la riconferma dell’accordo di secondo livello da noi firmato una settimana prima di loro. Questa politica e’ in contrasto con quella messa in campo a livello nazionale per contrastare l’azione di governo e dei padroni, e che il 14 novembre vedrà il sindacalismo di base e la FIOM manifestare nel paese e che auspichiamo sia condannata dall’USB a livello dell’organizzazione a livello centrale.


S.I. Cobas nazionale