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QUESTA E’ LA DEMOCRAZIA. Soldi alle imprese botte ai lavoratori.

Che razza di Paese è diventata l’Italia?

 

Un paese dove i diritti dei lavoratori sono divenuti carta straccia, dove il pubblico impiego è considerato solo un bancomat da cui attingere risorse, dove questo governo si accanisce contro chi lavora e paga le tasse mentre evasori e grandi speculatori diventano sempre più entità intoccabili in nome di un “progresso” che assomiglia sempre più a quello della rivoluzione industriale di fine settecento.

 

Le vergognose cariche contro i lavoratori della THYSSENKRUPP (azienda che richiama alla nostra memoria le ferite ancora aperte per i 7 operai morti a Torino per spregio delle norme di sicurezza sul lavoro), che seguono quelle che da anni i lavoratori della logistica subiscono senza bucare i media, sono lo specchio della deriva di questo Paese e di un governo ignobile che si appresta a cancellare ogni diritto sul lavoro mentre regala agli evasori l’ennesimo condono fiscale e stringe la mano a Marchionne, emblema di quelle aziende, come la FIAT, che hanno vissuto per anni dell’assistenzialismo statale ed ora emigrano verso altri paradisi fiscali lasciando in mezzo ad una strada migliaia di lavoratori.

 

Mentre la legge di stabilità colpisce, ancora una volta, scuola, sanità, servizi sociali, fondi per arginare il dissesto idrogeologico regalando, nello stesso tempo, a imprenditori ed enti privati una valanga di soldi (200 milioni solo alle scuole private), il problema dell’Italia sembra essere, per questo governo, solo quello di togliere diritti e comprimere i salari dei lavoratori.

I contratti del pubblico impiego (e le retribuzioni dei lavoratori pubblici) saranno bloccati sino al 2020.

 

Lo Statuto dei Lavoratori non esisterà più perché, in nome di quello che loro chiamano progresso ma che noi preferiamo chiamare sfruttamento, si è deciso di cancellare con un colpo di spugna tutti i diritti conquistati con anni di lotte.

Scuola e Sanità diventeranno un privilegio per ricchi perché i tagli imposti metteranno a rischio la tenuta dell’intero sistema.
E mentre il governo si vanta di aver ridotto le tasse (solo per le imprese) una raffica di aumenti si abbatterà sui consumatori sia per l’imminente ennesimo rialzo del prezzo della benzina e delle bollette energetiche, sia per l’inevitabile aumento dei tributi locali a causa dei pesantissimi tagli imposti a Regioni e Comuni.

 

-Tutti devono fare la loro parte- Tuona Renzi. Ma i tanto attesi tagli agli stipendi faraonici dei politici o dei manager sono rimasti solo sulla carta mentre esercito e forze dell’ordine non vengono utilizzati per aiutare i cittadini colpiti da calamità (dove erano finiti in occasione dell’alluvione di Genova?) ma per reprimere ogni forma di dissenso (da quella delle popolazioni della Val Susa a quella dei lavoratori che protestano perché stanno perdendo il posto di lavoro).
Ora la misura è colma e non possiamo più stare a guardare, perché restare inerti di fronte a questo sfacelo, vorrebbe dire diventarne corresponsabili.

 

E’ PER QUESTO CHE IL 14 NOVEMBRE TORNEREMO IN PIAZZA, CON UNO SCIOPERO GENERALE DI TUTTO IL SINDACALISMOO DI BASE E DELLA FIOM CONTRO IL GOVERNO E LE POLITICHE REAZIONARIE IMPOSTE DALL’UNIONE EUROPEA, PER DIFENDERE IL NOSTRO FUTURO E QUELLO DEI NOSTRI FIGLI.

QUANDO SI LOTTA SI PUO’ PERDERE MA CHI NON LOTTA HA GIA’ PERSO.

 

S.I. COBAS A. O. SALVINI