Parte la protesta dei camionisti olandesi
Lunedì è iniziata la protesta avviata dal sindacato FNV, che potrebbe dilagare nei prossimi giorni in tutti i Paesi Bassi. Secondo quanto riferisce il responsabile della sezione Trasporto e Logistica del sindacato, Egon Verde, gli autisti hannointrapreso azioni in grandi imprese, come Portena, Simon Loos, Fox, Schenk, UPS, Cetra, Koopmans, Van der Lee e ODS. Inoltre, sono stati attuati presidi lungo alcune importanti arterie. Il simbolo della protesta è un lucchetto attaccato ai cancelli dei piazzali.
Questa ondata di scioperi segue una fase di trattativa per il rinnovo del contratto, scaduto lo scorso primo gennaio. I sindacati chiedono un aumento dei salari del tre percento, respinto dalle imprese di autotrasporto. I colloqui sono stati sospesi il 15 marzo e ora inizia la fase conflittuale. Quella di ieri è stata un’azione soprattutto simbolica, che ha coinvolto circa quattrocento autisti, ma il sindacato intende aumentare progressivamente la pressione, preventivando una vertenza di lunga durata.
Ma non sono solo i salari a preoccupare i camionisti olandesi. Aumenta il tasso di disoccupazione anche in questo settore, che è uno dei più attivi e importanti per i Paesi Bassi, un Paese che impiega circa 140mila autisti di camion. Inoltre, anche i Paesi Bassi stanno soffrendo della crescente concorrenza dei vettori dell’Est, che riducono il lavoro internazionale delle imprese olandesi, e di fenomeni di delocalizzazione e somministrazione di manodopera straniera.
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