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L’USB all’hub Sda di Bologna

sda bologna

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Dall’articolo di contropiano e riportato da Clash city workerers si da l’immagine di un sindacato, in questo caso l’Usb che ha costretto la Sda a rinunciare ai licenziamenti e a costringere l’azienda a riassumerli attraverso due cooperative.
Una panzanata che solo qualche allocco lontano dal teatro degli avvenimenti può berserla e raccontarla.

 

Premessa a quello che andrò spiegando: quattro mesi fa il SI Cobas, l’unico sindacato in azienda fino ad allora, espelle dalla propria organizzazione due delegati che oltre a farsela con il padrone, boicottare gli scioperi ( lavorando nei momenti di sciopero per 100 euro dati dal padrone) avevano minacciato con delle spranghe un nostro delegato che era andato per conto del sindacato a spiegare la motivazione perché si doveva aderire allo sciopero indetto dal SI Cobas e dell’Adl Cobas a scala nazionale.
I due, che nell’azienda avevano creato un gruppo d’appoggio basato sui paesani fatti assumere in modo clientelare, si presentarono nella sede di via Saffi a Bologna invocando il “perdono” da parte del sottoscritto, il quale non recedeva dalla decisione organizzativa dell’espulsione.

 

Dove sono i due signori espulsi? Dall’Usb che ” a caval donato non guarda in bocca” insieme ad una ventina di lavoratori “amici”. Di per se una cosa alquanto disdicevole, ma alquanto poco consona ad un sindacato che dice di essere contro i padroni. I due insieme ad un altro trasformista, fuori di testa, inscenano una manifestazione contro un accordo che avevamo siglato con la cooperativa e poi spariscono, anzi nei due scioperi nazionali indetti prima dall’Usb e poi da noi questi signori fanno i crumiri.

 

Ora arriviamo al venerdì dello sciopero:

 

La sera prima il Responsabile Sda Borgonovo mi informa di una riunione perché si stava valutando di cambiare la cooperativa; sapendo che il contratto scadeva a marzo la notizia non mi parve al momento di particolare interesse. La mattina del venerdì mi avvisavano telefonicamente che si interrompeva il rapporto con la cooperativa Italprima e che questa veniva sostituita con due cooperative.

 

Dopo aver consultato i delegati dei COBAS nazionali della Sda ho mandato prima una e-mail personale in cui mettevo in discussione i due nuovi fornitori e soprattutto che per noi doveva essere un solo fornitore a sostituire la cooperativa uscente. Per risposta Borgonovo sosteneva che l’azienda sceglieva lei chi voleva mettere nell’hub. Subito dopo, abbiamo aperto lo stato d’agitazione, motivato non solo per questa scelta aziendale, ma perché la Sda si era sfilata dall’accordo nazionale e quindi ribadivamo le richieste della piattaforma del SI Cobas e dell’Adl Cobas.

 

Ad inizio turno, parte lo sciopero alla Sda di Bologna, di Carpiano e di Roma ( avvisati anche i compagni dell’Adl che davano la disponibilità ad entrare in sciopero) . Sda sorpresa dell’iniziativa presa, ci chiede di interrompere lo sciopero in cambio di un incontro per riprendere il confronto sulla piattaforma nazionale e vedere cosa fare per Bologna. Noi proponiamo loro di richiamare Italprima e di aprire una corretta gara d’appalto a marzo per fare entrare un solo fornitore.
Purtroppo il responsabile di Italprima si rifiuta, in sfida alla Sda di riprendere la propria attività per pochi giorni e a noi non resta che costringere Sda ad un impegno scritto di un incontro per mercoledì alle ore 11 e di appaltare solo fino alla metà di marzo alle due cooperative ed aprire così una gara d’appalto per un solo fornitore.

 

A quel punto, noi sospendiamo lo sciopero nazionale ed a Bologna l’armata brancaleone della Usb, accorsa perché informata dalla cooperativa uscente , si batte a corpo a corpo perché i licenziati non siano tali e perché siano assunti dai due corriere.
Probabilmente questo sindacato non sa che la ditta che va licenzia e quella che entra li assume, tenacemente per tutta la notte si batte per ottenere ciò che era nelle intenzioni di Sda e visto il grande risultato da indicazione di recuperare le ore di sciopero lavorando la domenica ( cosa che ha coinvolto anche dei nostri iscritti).

 

L’USB a Bologna impedisce il licenziamento di 400 persone? Ma mi faccia ridere……
Porto a conoscenza, oggi che scrivo, che gli iscritti raccolti da noi sono aumentati a 327 unità.
La verità è rivoluzionaria! Soprattutto se viene detta dal SI Cobas.

 

Coordinatore nazionale S.i. Cobas