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[BRESCIA] Oggi come ieri: antifascismo é anticapitalismo!

Il S.I. Cobas sostiene con convinzione la mobilitazione del 28 maggio, concentramento ore 9 in piazza Garibaldi, in memoria della strage fascista che 42 anni fa insanguino’ la città di Brescia.

Ma la memoria e il ricordo da soli non bastano!

Da sempre il fascismo ha rappresentato il braccio armato del padroni e dei governi “democratici” ogni qualvolta si trattava di frenare la spinta della lotta operaia e proletarie: così è stato per il fascismo, sviluppatosi e andato al potere negli anni 20 come reazione al “biennio rosso”, così è stato negli anni ’60 e ’70 quando i fascisti con la complicità dei governi DC e dei servizi segreti tentarono di fermare con le bombe un movimento di massa che metteva in discussione fin nelle fondamenta il sistema di sfruttamento capitalistico e otteneva con la lotta importanti conquiste in termini di salario e di diritti (vedi statuto dei lavoratori).

Oggi, a seguito di oltre 30 anni di controffensiva padronale e di attacchi devastanti al salario condotti da governi guidati dagli “eredi” del PCI (Pds, poi Ds ora PD) e sostenuti dai vertici sindacali, integrati allo stato borghese, di CGIL-CISL-UIL, i lavoratori sono stati spesso divisi, ricattati, sfiduciati e privi di punti di riferimento credibili sia a livello politico che sindacale.

Il potere borghese può dunque (per ora) fare a meno delle bombe e delle stragi fasciste, “limitandosi” a usare i gruppetti di estrema destra come Casapound e Forza Nuova nel ruolo di mazzieri o di provocatori contro le realtà sociali e i movimenti della sinistra di classe, come accadde ad esempio nel 2008 con l’infiltrazione di fascisti in un corteo del movimento studentesco a Roma o lo scorso anno con la vile aggressione a Cremona che ridusse un compagno in fin di vita.

L’accentuarsi della crisi spinge sempre più i padroni e i loro governi verso la stretta repressiva e autoritaria contro chiunque tenti di ricostruire un vero movimento di classe: le violente cariche poliziesche di queste settimane in Francia, come contro le manifestazioni anti-Renzi in Italia, contro i facchini della logistica in sciopero e contro i movimenti di lotta per la casa dimostrano che gli attuali governi “democratici” in termini di repressione preparano la strada a possibili svolte fasciste.

COME DIMOSTRA LO STRAORDINARIO MOVIMENTO DEI LAVORATORI E DEI GIOVANI FRANCESI, SOLO CON LA LOTTA POSSIAMO FERMARLI!

Mentre in Italia vi è oramai la cronica abitudine a limitarsi alle lamentele e al leccarsi le ferite, a poche centinaia di chilometri da noi un movimento di massa di milioni di lavoratori e studenti sta bloccando da settimane l’intero paese contro l’equivalente francese del Jobs Act varato dal governo “socialista” di Holland e imposto dall’UE e della BCE.

Lottare contro vecchi e nuovi fascismi significa innanzitutto riprendere il filo rosso della solidarietà internazionalista, sostenendo in tutte le forme possibili la lotta dei proletari francesi e prendendo esempio da essa per rilanciare anche nel nostro paese l’opposizione alle politiche di macelleria sociale targate Renzi-Confindustria e accettare passivamente dai loro reggicoda sindacali (Cgil-Cisl-Uil-Ugl).

Sabato 4 Giugno scenderemo in corteo a Milano alle ore 15 in solidarietà alla lotta che i lavoratori stanno conducendo in Francia contro la legge sul lavoro.

SOLO LA LOTTA PAGA

SI Cobas