Logistica

[BERGAMO] Comunicato sullo sciopero all’SDA di Stezzano…

Lo sciopero di oggi indetto dal S.I. Cobas è l’ennesima dimostrazione che solo la mobilitazione degli operai e la solidarietà attiva dei compagni di altri impianti possono portare a risultati importanti nella difesa dagli attacchi padronali e nella conquista di diritti. 
Il picchetto di questa mattina è diretta conseguenza di 5 lettere di sospensione consegnate ieri ad altrettanti operai che lavorano sotto cooperativa nell’impianto SDA di Stezzano (BG). Questi provvedimenti hanno colpito alcuni lavoratori accusati di aver avuto un alterco tra di loro, senza aggressioni fisiche, avvenuto dopo l’orario di lavoro e al di fuori dei cancelli del magazzino. E’ perciò evidente che tale avvenimento, seppure deprecabile, non poteva in alcun modo essere motivo di provvedimenti così gravosi (10 gg. a lavoratore) in primis per la reale entità dell’episodio e in più per il semplice fatto che la giornata lavorativa era ormai conclusa.
Poco importa a noi che alcuni lavoratori fossero aderenti ad un altra sigla sindacale, ciò che si è reso da subito necessario mettere in campo era una risposta di lotta reale per attivare quella solidarietà e quella capacità di mobilitazione che è propria della nostra organizzazione e dei lavoratori che la compongono. E così è stato: fin dalle quattro del mattino lo sciopero indetto dal S.I. Cobas ha raccolto una partecipazione totale dei lavoratori dell’impianto, sia facchini che driver e, col sotegno ricevuto dai compagni di Brescia che hanno scioperato in contemporanea, si è raggiunto l’obiettivo di respingere i provvedimenti al mittente e arrivare più forti al tavolo di domani con la cooperativa.
Diversa invece è stata la reazione di chi (il SOL Cobas) ci accusa di tutte le nefandezze possibili e che, in realtà, completamente impotente e incapace di mobilitarsi non ha potuto fare altro che consigliare ai lavoratori di andare in ospedale per mettersi in malattia o infortunio, nonostante non ci fosse stato nessun contatto fisico che giustificasse “ammaccature” (ovviamente non meglio specificate) che oggi denunciano. La verità, e chi era presente allo sciopero potrà testimoniarlo, è che i lavoratori protagonisti del litigio oggi si trovavano fianco a fianco sotto le bandiere del nostro sindacato nel picchetto operaio, tutti i lavoratori, anche quei tre che il SOL Cobas utilizza per denunciare un’aggressione mai avvenuta. 
Eccoci di fronte all’ennesimo grottesco tentativo di diffamazione che il SOL Cobas mette in atto nei confronti della nostra organizzazione, un tentativo che si commenta da solo e che trova le reali motivazioni dall’incapacità e impossibilità di pratiche di lotta reale di un sindacato che nasce dalle ceneri dei rapporti opportunistici e clientelari con cui Zerbini e la sua cricca ha inquinato per 3 anni la nostra O.S. Rapporti marci basati su interessi economici di dirigenti e di alcuni delegati e che non potranno certo scalfire i risultati che grazie al conflitto abbiamo raggiunto sul piano nazionale in tutte le aziende della logistica dove siamo presenti. Risultati che hanno prodotto un’onda lunga che sta investendo altri settori, come i metalmeccanici, che per la difesa delle proprie condizioni di vita e la conquista dei diritti si approcciano a noi e aprono nuovi fronti. 
A Zerbini e la sua banda lasciamo l’amaro in bocca di aver assistito su facebook ad una grande battaglia reale messa in campo da noi e che ha pagato, agli operai rilanciamo il nostro slogan:
 
SE TOCCANO UNO TOCCANO TUTTI!
 
S.I. Cobas Nazionale