Ieri a Napoli, in occasione dell’ultimo giorno di dibattimento sulla base del quale verrà emessa l’ultima sentenza sul caso dei 5 licenziati Fiat, un corteo di centinaia di lavoratori, studenti e disoccupati hanno percorso le vie di Napoli per rivendicare il reintegro immediato e a salario pieno dei 5 compagni licenziati, come di tutti i licenziati politici.
Forte ed incisiva la presenza dei lavoratori della logistica del S. I. Cobas venuti da diverse città (Milano, Bologna, Piacenza, Roma, ecc…) per dare sostegno e solidarietà di classe alla battaglia dei compagni di Pomigliano per il reintegro.
Dopo un lungo percorso in cui si sono scanditi slogan e ragioni di questa battaglia, il corteo si é indirizzato verso il Palazzo di Giustizia, dove all’esterno si sono susseguiti gli interventi al megafono, mentre all’interno seguiva il dibattimento. Ancora una volta l’arroganza padronale Fiat (ora FCA) si mostrava tramite l’arringa dei propri avvocati che senza alcuna vergogna parlavano di violenza in relazione alle proteste inscenate all’epoca dai 5 compagni licenziati (e sulla base delle quali si é proceduto al licenziamento), mentre la quotidiana barbarie della politica Fiat nelle fabbriche, e dei conseguenti suicidi dei tanti operai, veniva taciuto come sempre.
Anche per questo la battaglia dei 5 compagni, diventa una lotta in sostegno della dignità operaia e della libertà di agitazione e organizzazione dentro i posti di lavoro di cui si deve incaricare l’intera classe operaia, accanto a chiunque abbia a cuore la libertà di pensiero e di critica. Dentro, ma soprattutto fuori, dalle aule di tribunale continuerà la battaglia!
Anche per questo la battaglia dei 5 compagni, diventa una lotta in sostegno della dignità operaia e della libertà di agitazione e organizzazione dentro i posti di lavoro di cui si deve incaricare l’intera classe operaia, accanto a chiunque abbia a cuore la libertà di pensiero e di critica. Dentro, ma soprattutto fuori, dalle aule di tribunale continuerà la battaglia!