Dopo i vittoriosi scioperi organizzati in questi ultimi anni in Toscana e specialmente a Prato – in primis nel settore tessile, storicamente dominato da altissimi tassi di sfruttamento e oppressione della forza lavoro, in maggioranza operai e operaie immigrati – e dopo i numerosi, ripetuti episodi di grave e violenta repressione sia contro i lavoratori in lotta sia contro i coordinatori sindacali del S.I. Cobas, la Questura pratese ha infine concretizzato la minaccia portata avanti nelle ultime settimane di colpire ulteriormente le lotte dei lavoratori e della loro organizzazione.
Il questore di Prato ha infatti firmato i fogli di via dalla città di Prato per i due coordinatori territoriali del S.I. Cobas, Luca e Sarah: i due giovani sindacalisti potranno frequentare la città toscana solo per svolgere il loro lavoro e dopo aver comunicato la loro presenza alla questura.
Il provvedimento resterà in vigore per tre anni.
La lotta di classe né si arresta né si processa: Luca e Sarah liberi!