CONTROLLI: IL PREZZO PIÙ ALTO LO PAGANO I LAVORATORI
Abbiamo appreso dalla stampa del bliz interforze in un capannone alle Fontanelle a Prato, sede di quattro aziende di confezione.
Lavoro nero, sfruttamento, dormitori disumani in cui erano ammassati i lavoratori è ciò che emerso dal controllo interforze.
Eppure ancora volta sono state le vittime di questo sistema di semi-schiavitú che continua a caratterizzare il settore tessile pratese a pagare il prezzo più alto.
Apprendiamo infatti che sette operai senza permesso di soggiorno sono stati portati nel centro di reclusione ed espulsione di Ponte Galeria a Roma (CPR).
I titolari delle aziende se la sono cavata, invece, con un denuncia a piede libero e 40.000 euro di multa (nessun Foglio di Via per loro…).
Cifre risibili, ad un analisi non superficiale, di gran lunga inferiori ai profitti illeciti costruiti sullo sfruttamento.
Quanto avvenuto non solo é inaccettabile ma anche illegale.
Ai lavoratori vittime di sfruttamento, infatti, sarebbe riconosciuto il diritto ad un Permesso di Soggiorno per Motivi Speciali (art. 22, commi 12 quater e quinquies del D.Lgs. n. 286/1998).
Perché si continua ad ignorarlo?
Finché avranno questi effetti, i controlli non saranno la soluzione ma parte del problema.
Finché le vittime dello sfruttamento dovranno temere l’arrivo di un controllo, gli sfruttatori continueranno ad avere campo libero.
A nome di tutti i lavoratori del nostro sindacato esprimiamo la massima solidarietà ai lavoratori reclusi nel CPR di Ponte Galeria.
S.I. Cobas Prato e Firenze