Solidarietà con i lavoratori britannici
Dal 20 febbraio, il sindacato UCU (University College Union) ha indetto una serie di scioperi contro università britanniche.
UCU rappresenta accademici, docenti, educatori, istruttori, ricercatori, manager, amministratori, informatici, bibliotecari e laureati.
Nonostante le leggi anti-sciopero in vigore nel paese, UCU è stata in grado di organizzare 14 giorni di sciopero, tra il 20 febbraio ed il 13 marzo, in 74 università.
Già l’anno scorso, UCU ha organizzato 8 giorni di sciopero in 60 università.
Il movimento prosegue con questa nuova ondata di scioperi che è riuscito ad estendere a più università, a più personale, a più studenti.
Questo è un fatto importante, dato l’obbligo di ottenere il voto positivo del 50% dei lavoratori per iniziare lo sciopero.
Pensioni, salari, uguaglianza di genere, precarietà, carichi di lavoro sono gli argomenti di cui si vuole trattare.
Questo movimento fa parte di un periodo segnato da altri scioperi: quello del PCS (il sindacato dei servizi pubblici e commerciali) a Birmingham e Merseyside, quello dell’UVW (Voci unite del mondo) per i precari a Londra e quello del RMT (Unione nazionale dei lavoratori ferroviari, marittimi e dei trasporti) per i dipendenti della metropolitana di Londra, di fronte al blocco per mesi delle trattative.
Rete Sindacale Internazionale di solidarietà e di lotta