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[PUBBLICOIMPIEGO] Sanità: non vogliamo essere eroi! I lavoratori mandati al macello

COMPARTO SANITÀ: I LAVORATORI MANDATI AL MACELLO!

Sconcerto e disorientamento è lo stato d’animo di infermieri, medici ed OSS perché sono molte le cose che non tornano e molto non si raccorda con la narrazione dei sacrifici eroici che rimbalzano ossessivamente sui media.

In realtà, gli operatori sanitari non hanno nessuna inclinazione mistica ad immolarsi.

Vorremmo semplicemente svolgere i nostri compiti in sicurezza e gli applausi i riconoscimenti, gli elogi vanno bene una, due volte, poi basta.

Non affogateci con la retorica, lasciateci respirare.

I conti non tornano; nel mentre si viene osannati, intervistati e incorniciati molti di noi ogni giorno si ammalano.

Prima un medico poi un infermiere poi decine di noi “eroi” cadono per non rialzarsi più.

Turni estenuanti, fatica, visioni di sofferenza e morte introiettati giorno dopo giorno.

Così i conti non tornano.

Perché attori, calciatori e tutti quelli che contano una volta entrati in contatto con soggetti positivi vengono giustamente posti in isolamento preventivo?

Perché la stessa procedura non vale per noi?

Perché, noi che siamo eroi e santi, solo dopo che si siano manifestate le stimmate del contagio ci è concesso di fermarci per essere curati?

Cosi siamo solo il soggetto passivo di una strategia del dissanguamento, che annuncia una nuova Caporetto sanitaria.

Dispositivi e presidi non arrivano o sono insufficienti.

Ma se siamo risorsa preziosa che dispensa salute e salva delle vite perché non si fa niente per tutelare la nostra salute e la nostra vita?

I conti non tornano.

I ventilatori polmonari tardano ad arrivare ma nello stesso tempo non si riesce a fermare l’industria degli armamenti.

E’ questa la filiera vitale che non si può fermare almeno per qualche tempo?

Quanti aerei militari F35 si potrebbero riconvertire in beni essenziali alla vita come i ventilatori.

Tutta questa follia si spiega solo con l’irrazionalità di un sistema che pone davanti alla vita il profitto fosse anche da realizzarsi con l’industria della morte.

Evidentemente per il capitalismo la filiera produttiva vitale e di prima necessità è quella che produce profitto.

Questa crisi ha evidenziato come il SSN dopo un decennio di tagli al personale e ai servizi sia arrivato impreparato a fronteggiare l’emergenza epidemica.

Solo oggi si confessano gli errori.

Oggi sarebbe anche una occasione di ravvedimento, di cambio di marcia.

Oggi ci sarebbero tutte le ragioni e necessità per arruolare infermieri medici ed OSS, ma oggi in pieno marasma emergenziale agli idonei dei concorsi si offrono solo contratti a temine con una sola certezza: essere mandati via a settembre e con buone probabilità di uscirne ammalati.

SERVE, VOGLIAMO E PRETENDIAMO un piano di assunzioni straordinario a tempo indeterminato degli idonei, la diagnosi precoce sottoponendo tutta la popolazione sanitaria ai test di positività!

Aspettare che si manifestino i sintomi potrebbe essere troppo tardi per la vita di chi deve salvare le vite!

NON VOGLIAMO ESSERE EROI!

NON VOGLIAMO ESSERE CARNE DA MACELLO!

S.I. Cobas Pubblico Impiego