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[ITALIA] Un unico progamma di lotta, un piano per l’emergenza

1. I costi della pandemia siano pagati dai padroni. Imporre una patrimoniale del 10% sul 10% più ricco della popolazione per recuperare almeno 400 miliardi di euro;

2. Diritto di stare a casa a salario pieno fino al termine della pandemia, per tutti i lavoratori e le lavoratrici operanti in settori e servizi non essenziali: la nostra #salute vale più dei loro profitti;

3. #Prevenzione straordinaria, con garanzia del tampone per tutti, a partire da quelli obbligati a lavorare in queste settimane soprattutto la popolazione sanitaria;

4. Piano di assunzione di nuovo #personalesanitario: scorrimento degli idonei e delle idonee nelle graduatorie pubbliche e stabilizzazione dei precari e delle precarie, per garantire anche l’abbattimento dei turni di lavoro e le ferie bloccate;

5. Immediata estensione del #Reddito di Cittadinanza. Senza vincoli e con un aumento degli importi tale da garantire a tutti un salario e un reddito per poter campare e nella prospettiva della riduzione drastica e generalizzata dell’orario di lavoro a parità di salario, affinché possano “lavorare tutti e lavorare meno”;

6. Garantire la libertà di #sciopero e l’agibilità sindacale: fino a quando si lavora si ha il diritto di scioperare;

7. Regolarizzazione e #sanatoria per tutti gli immigrati, a partire dalle migliaia di “irregolari” del settore bracciantile grazie ai quali è tuttora possibile garantire all’intera popolazione l’approvvigionamento di beni alimentari di prima necessità;

8. Requisizione immediata di tutte le #clinicheprivate, anche oltre l’emergenza, e di tutte le strutture per riconfermare tutti i servizi sanitari territoriali distrutti;

9. Blocco immediato degli #affitti e dei #mutui sulla prima casa, così come di tutte le utenze (luce, acqua, gas, internet) e blocco a tempo indeterminato di tutte le occupazioni a scopo abitativo;

10. Sospensione delle misure restrittive – a conclusione dell’emergenza – per reprimere scioperi, mobilitazioni e manifestazioni; contro i Decreti-sicurezza e contro ogni ipotesi di militarizzazione ulteriore dei territori e dei luoghi di lavoro.

11. Sospensione di qualsiasi progetto di #Autonomiadifferenziata. Che si dimostra essere una penalizzazione per i proletari ei lavoratori del Sud, che replica il fallimentare modello di gestione regionale ed ha contribuito all’emergenza odierna;

12. Drastico e definitivo taglio alle #spesemilitari (un F35 equivale a 7113 respiratori), alle grandi opere inutili e dannose (quali TAV, TAP, Muos) e chiusura di tutti i siti e le aziende inquinanti (ILVA ecc…)

13. #Amnistia e misure alternative per garantire la salute di tutti i detenuti e di tutte le detenute;

Laboratorio Politico Iskra



Nei giorni scorsi siamo rimasti tutti impressionati dalla puntata di Report – RAI Tre che metteva in evidenza le responsabilità di Confindustria Lombardia nell’estensione dell’epidemia in particolare nella Val Seriana e in tutta la provincia di #Bergamo. La volontà di tenere aperte le attività produttive nonostante il diffondersi del #coronavirus è stata la principale causa che ha portato al collasso del sistema sanitario lombardo e alle migliaia di vittime da #covid19.

Qui il video estratto dalla puntata di Report che vi consigliamo di recuperare: https://www.facebook.com/watch/?v=678297499591945

Non smetteremo mai di dirlo: questo nemico non è invisibile! Il nemico è chi ha scelto, nell’emergenza, il profitto invece della salute. Ed è quello che rischia di succedere ancora una volta: la valutazione della #fase2 parte non dalla restituzione della libertà per milioni di noi, ma dal far ripartire le attività produttive.

Verrà il giorno in cui bisognerà pagare il conto di tutto questo. Uscire dalla #quarantena, ma con test e #tamponi per tutti, con la tutela della salute, e il sostegno al reddito per chi è fermo. I profitti devono aspettare. E chi ne ha fatto una ragione di vita di fronte alla morte di tanti, dovrà tremare.

8 aprile

Laboratorio Politico Iskra