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[FCA] L’azienda invia lettere ai lavoratori approfittando del Covid-19 per lasciare a casa gli operai “scomodi”

Fca invia lettere agli operai e approfitta del Covid-19 per lasciare a casa i lavoratori “scomodi”

A causa del virus Covid-19 e delle vendite di auto sempre più basse, la Fca ha bisogno di meno braccia operaie per produrre. Quelle che possono farlo devono produrre al massimo grado, il resto, cioè gli operai con ridotte capacità lavorative e quelli più fragili, per il padrone Fca possono rimanere a casa.
La Fca, tramite il medico aziendale ha deciso di inviare una lettera a tutti gli operai che hanno problemi di salute per tenerli lontani dalla fabbrica, questa lettera non è stata inviata solo agli operai “affetti da patologie croniche o con multi-morbosità ovvero con stati di immunodepressione congenita”, ma anche ad operai che hanno ernie al disco, tunnel carpale, protusioni, tendiniti ecc..
Patologie causate dai carichi e ritmi di lavoro che nel corso degli anni sono sempre aumentati e che non c’entrano niente con l’immunodepressione.
Il medico aziendale ha dichiarato in questa lettera che: “Dagli elementi rilevabili dalla documentazione medica della Sua cartella sanitaria e di rischio, per quanto a mia conoscenza, si evince una Sua condizione di potenziale iper-suscettibilità rispetto al virus Covid-19 che, anche in base alle indicazioni e ai requisiti previsti dalle autorità competenti, nell’attuale fase emergenziale allo stato sconsiglia il Suo rientro sul posto di lavoro”. Il medico aziendale evidentemente, facendo di tutta l’erba un fascio, come conviene al padrone ha ritenuto che anche le patologie come l’ernia al disco, i tunnel carpale, le protusioni, le tendiniti ecc… potrebbero comportare un pericolo nella contrazione di un eventuale contagio da virus Covid 19!
Con la giustificazione del virus Covid 19 Fca, tramite il medico aziendale, ha disposto che tutti gli operai che non possono produrre al massimo livello, per tornare in fabbrica dovrebbero andare dal proprio medico di base e farsi rilasciare un certificato in cui si dichiari “l’idoneità a svolgere la propria attività presso la sede aziendale”.
Noi riteniamo che gli operai che hanno ernie al disco, tunnel carpale, protusioni, tendiniti ecc.. non “affetti da patologie croniche o con multi-morbosità ovvero con stati di immunodepressione congenita”, non beneficiari dei diritti di cui alla Legge 104/1992 e succ., dei diritti della legge 53/2000 e succ. non devono inviare nessun certificato del medico curante ma compilare il modulo allegato.
La lettera è stata inviata a tutti gli operai con problemi di salute perché alla Fca conviene così , mentre si prepara a intascare oltre 6 miliardi di prestito agevolato, pretende il massimo sforzo produttivo agli operai richiamati in fabbrica e vuole far restare a casa quelli che, logorati da anni e anni di sfruttamento, non riescono a darlo.
Il medico di famiglia inoltre non può certificare la “necessità di isolamento e di altre misure profilattiche” se non ci sono i presupposti.
Facciamo anche presente che l’art. 74 del Decreto legge “Rilancio” nella sua versione definitiva ha esteso al 31 luglio 2020 la tutela già prevista fino al 30 aprile per lavoratrici e lavoratori che si trovino nelle seguenti condizioni:
– beneficiari dei diritti di cui alla Legge 104/1992 in condizione di gravità (art 3. comma 3)
– beneficiari dei diritti di cui alla di Legge 104/1992 senza condizione di gravità (art. 3 comma 1) purché oncologici, immunodepressi o con necessità di relative cure.
Il medico di famiglia è tenuto a specificare sul certificato di malattia gli estremi del verbale di riconoscimento dei benefici di cui alla legge 104/92, documento che dà origine alla possibilità di assentarsi precauzionalmente dal lavoro.
Non sono state ricomprese nel diritto altre categorie nosologiche di lavoratrici e lavoratori in condizioni di salute fragili (diabetici, cardiopatici, affetti da affezioni respiratorie, etc., a meno che non siano già in possesso del verbale di riconoscimento dei benefici di cui alla legge 104/92, nel rispetto delle fattispecie sopra specificate nell’art. 3 comma 3 e comma 1).
Pertanto in considerazione di quanto sopra esposto invitiamo tutti gli operai non immunodepressi che hanno ricevuto la lettera dalla Fca di inviare tramite PEC o raccomandata a/r il modulo da compilare, che di seguito riportiamo e che mettiamo a disposizione online.
La Fca invece di cercare di mettere da parte gli operai che ha consumato prima del tempo, si accollasse i costi dei tamponi per tutti gli operai che entrano in fabbrica, facesse fare più pause, diminuisse i ritmi, i carichi e l’orario di lavoro.

Usb Fca di Melfi e SI Cobas Fca di Pomigliano