La crisi sanitaria determinata dal Coronavirus ha offerto all’Italia e a Piacenza la possibilità di cambiare rotta: investire sulla sanità di prossimità invece che sulle maxistrutture che distruggono l’ambiente e non fermano il Covid, garantire che i soldi pubblici vengano usati per gli ammortizzatori sociali e non per finanziare il padronato, intervenire sull’edilizia scolastica grazie agli 8 mesi consecutivi senza alunni in classe.
Nulla di tutto questo è stato fatto: anzi.
La giunta piacentina insiste sul progetto mortifero del nuovo ospedale, il 60% dei fondi destinati alla crisi Coronavirus è finito nelle tasche degli industriali (solo il 20% agli ammortizzatori sociali, e tu langui aspettando la cassa integrazione!), le scuole sono rimaste tali e quali a prima, e già assistiamo ai primi problemi per il normale andamento delle lezioni.
Inoltre, a Piacenza si respira una brutta aria di repressione: chiunque in questi mesi abbia resistito davanti ai cancelli delle aziende, dove i licenziamenti avvenivano in barba ai divieti governativi, si trova ora ricoperto di denunce sia legate agli scioperi che orchestrate sapientemente da personaggi di spicco dell’amministrazione neofascista legati ai peggiori ambienti neonazisti, arrivando anche a contemplare vere e proprie menzogne volte a costruire processi politici al dissenso.
Destinatari di questo uso schifosamente politico della giustizia sono quelle stesse persone che durante il lockdown hanno aiutato 400 famiglie con i loro stessi soldi, mentre le istituzioni che dicevano “Piacenza non si ferma” battevano in gran ritirata.I padroni puntano a capitalizzare l’emergenza sanitaria, e le istituzioni repressive a trasformarla in emergenza democratica.
Per questo, SABATO 24 OTTOBRE saremo in piazza a Barriera Genova (liceo Respighi) nell’ambito della giornata nazionale di mobilitazione.
Porta la tua rabbia, intervieni, renditi protagonista!
OBBLIGO DI MASCHERINE E DISTANZIAMENTO, NON AIUTIAMO IL VIRUS CHE UCCIDE I PROLETARI!
S.I. Cobas Piacenza