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[COMUNICATO] Solidarietà militante del Centro Sociale Rivolta

Solidarietà militante del Centro Sociale Rivolta!

Padova, martedì 20 ottobre.

Il Centro Sociale Rivolta è stato preso d’assalto da un vasto spiegamento di forze
dell’ordine.

Perquisita la sede e sequestrati: striscioni, pitture, volantini.

Non altro è stato trovato sulla scena del crimine.

Evidentemente striscioni, pitture, volantini sono armi pericolose perché gettano luce sul deterioramento dell’ambiente da cui dipende la vita e salute della popolazione.

Evidentemente ENI, Veritas, mal hanno digerito la mobilitazione promossa dal Climate Camp a Venezia, che ha visto il coinvolgimento anche del Centro Sociale Rivolta.

L’ecologismo tollerabile per questi non deve andare oltre la cura delle aiuole; ma l’ecologismo che chiama in causa e responsabilità l’intima natura predatoria del sistema capitalistico è intollerabile.

E’ questa la corretta linea di classe da perseguire.

Riverniciare di “green” le attività di impatto ambientale (moda che influenza anche chi è animato da buoni propositi) altro non è, che un rifacimento del look è un’occasione per inventarsi una verginità che non potrà mai essere
compatibile con la fame di profitto.

Questa fame deve essere soddisfatta, costi quel che costi, senza riguardo per le conseguenze sulla natura e sugli uomini, di cui si è parte integrante.

Noi siamo per l’ecologismo che coniuga difesa dell’ambiente della natura e della salute e della classe.

E’ questo il virus pericoloso che vogliono arginare e criminalizzare.

Ecco perché striscioni e prese di posizione anche generiche diventano armi da colpire.

La solidarietà e il sostegno delle lotte dei lavoratori a difeso dell’unico
loro capitale: la preservazione della capacita di lavoro, serve ad ampliare e potenziare la lotta economica.

Da porre sotto accusa è tutto il sistema capitalistico e allargare l’opposizione in modo che possa diventare lotta generale e sociale.

L’opposizione deve essere una vera critica e una vera lotta (concreta e generale) ad un sistema irrazionale e mortifero.

La potenzialità virale di questa saldatura spiega la tempestività di intervento repressivo.

Tempestività che non si è dispiegata per combattere preventivamente il Covid-19 con la necessità elementare di tracciamento sull’intera popolazione per delimitare ed isolare il contagio prima che si manifesti con una sintomatologia franca.

Tempestività attuata invece con rigore e metodo per colpire i potenziali focolai di resistenza.

Questa volta nel mirino e caduto il Centro Sociale Rivolta, altre volte a subire la “cura” e toccato ai lavoratori in sciopero.

Non avendo argomenti da contrapporre alle azioni, alle denunce si scatena l’articolato potere repressivo.

Le misure di contrasto mirano a trasformare il variegato mondo dei non “allineati” in minacce da combatte con misure rubricate come interventi ordine pubblico.

Toccano uno, toccano tutti è la medicina consigliata dal medico di classe!

Milano, 22-10-2020

SI COBAS NAZIONALE