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[ITALIA] Il 18/12 sciopero nazionale della logistica: per non pagare come lavoratori i costi della crisi

18 DICEMBRE: SCIOPERO NAZIONALE DELLA LOGISTICA

PER RIPRENDERE LA LOTTA PER IL RINNOVO DEL CCNL

PER IL PROTOCOLLO DI SICUREZZA COVID

PER NON PAGARE COME LAVORATORI I COSTI DELLA CRISI

1. Estensione degli aspetti migliorativi già conquistati in Tnt/Fedex, Brt, Gls, Sda, etc. ai lavoratori di tutti i comparti della logistica (passaggi di livello in base all’anzianità, ticket mensa, indennità di turno spezzato, polizze assicurative, più giorni di ferie e permessi etc.).

2. Titolarità dei Cobas nella contrattazione nazionale.

2. Salario e contratto: rinnovo immediato di tutti i CCNL scaduti, con forti aumenti salariali. Prolungamento degli scatti di anzianità oltre i 5 anni e sostanziale indennità di vacanza contrattuale. Forti disincentivi ai contratti precari e a termine.

3. Salute: applicazione del Protocollo nazionale sulla sicurezza per la prevenzione Covid già in discussione col Ministero del Lavoro, coinvolgendo i rappresentanti eletti dai lavoratori. Istituzione di una nuova forma assicurativa che garantisca al lavoratore non più idoneo a svolgere la mansione di facchino un salario per vivere.

4. Orario di lavoro: avviare un percorso di progressiva riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Riduzione dei ritmi e dei carichi di lavoro, aumento delle pause e della maggiorazione per il lavoro notturno.

5. Garanzia dell’erogazione piena dei premi di risultato per il 2020 in tutte le aziende in cui sono stati stipulati accordi al riguardo: i lavoratori hanno già pagato i costi del Covid-19, e aver lavorato durante tutto il periodo pandemico è già un requisito più che sufficiente per avere diritto al premio.

6. Superamento definitivo della figura del socio lavoratore.

7. Personale viaggiante: clausola di salvaguardia. Il tempo di impiego deve diventare tempo di lavoro, perché l’autista lavora anche quando non guida il camion durante il tragitto.

 8. No ai licenziamenti di massa. Lavorare meno, lavorare tutti a parità di salario! Integrazione della Cig al 100%, ripristino dell’art. 18 e aumento di tutte le forme di tutela in caso di riduzione o assenza di lavoro, che non possono essere al di sotto dei 1000 euro al mese: salario medio garantito a disoccupati e precari.

9. Permesso di soggiorno slegato dalla condizione lavorativa. Documenti, diritto d’asilo, regolarizzazione contrattuale e pieni diritti di cittadinanza per tutti i lavoratori e le lavoratrici immigrati.

10. Abolizione dei decreti sicurezza, che reprimono anche dissenso e conflitto sociale, attaccando la libertà di organizzarsi sul luogo di lavoro e manifestare anche facendo sciopero.

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Lavoratori e lavoratrici S.I. COBAS