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[TEXPRINT] La Regione Toscana se ne lava le mani? Continua lo sciopero dei lavoratori per “8 X 5”, basta sfruttamento

LA REGIONE TOSCANA SE NE LAVA LE MANI?

Ci è stata comunicata ieri la scelta di chiudere il tavolo aperto presso l’Unità di Crisi per la vertenza Texprint.

La scelta è arrivata dopo l’incontro tra l’azienda e l’Unità di Crisi, dove quest’ultima ha registrato “posizioni troppo distanti tra le parti (azienda e sindacato)” per poter procedere nel percorso.

E pensare che sindacato e lavoratori non chiedono altro che applicare il contratto nazionale, avere regolari contratti e il rispetto delle leggi sugli orari di lavoro, riposi, malattie, ferie ecc.

La distanza tra sindacato e azienda è la distanza che intercorre tra il rispetto dei diritti sanciti dai contratti e dalle normative e un sistema di sfruttamento fatto di turni di 12 ore al giorno per 7 giorni la settimana.

La Regione Toscana davvero non sa a chi “essere più vicino”?

Vuole davvere lavarsene le mani così dichiarando il proprio lavoro “concluso”?

La chiusura del percorso istituzionale è un fatto gravissimo.

Ancora più grave se teniamo conto del fatto che l’Unità di Crisi è stata informata del fatto che l’azienda sta procedendo all’invio di decine di lettere di contestazione disciplinare (con oggetto fatti inventati e falsità) nei confronti dei lavoratori che stanno scioperando. Insomma, mentre tutto fa pensare che l’azienda voglia procedere in maniera “sporca” al licenziamento di chi ha avuto il coraggio di denunciare lo sfruttamento, la Regione Toscana decide di “uscire” dalla vicenda.

Tutto questo è inaccettabile.

E’ rimasto inascoltato il nostro appello inoltrato al Presidente della Giunta e al Presidente del Consiglio Regionale, al Sindaco di Prato e al Presidente del Consiglio Comunale, dove affermavamo testualmente: “Non si può non sapere da che parte stare quando a contrapporsi sono da una parte gli “schiavi moderni” delle filiere dell’abbigliamento – coloro che subiscono il prezzo più alto di un vero e proprio “sistema” di sfruttamento di cui, ormai, conosciamo tutto anche grazie alle ricerche e gli studi commissionati dalla stessa Regione Toscana, e dall’altra aziende che fanno disprezzo della legalità e dei diritti.

Le incredibili condizioni di sfruttamento denunciate sono il “segreto di pulcinella” del distretto tessile pratese.

Non crediamo possa esserci l’esitazione che purtroppo registriamo, della politica e delle istituzioni, ad intervenire apertamente condannando l’operato di un azienda come la Texprint.

Le denunce dei lavoratori, portate avanti con coraggio e al costo di alti rischi, meritano l’ascolto, la fiducia e il sostegno delle istituzioni.

Ma non solo.

Non dovrebbe esserci bisogno di ripeterlo, ma l’Ispettorato del Lavoro ha rilevato direttamente l’utilizzo di manodopera in nero.

Il sospetto di infiltrazioni mafiose è stato certificato dalla Prefettura con l’iniziativa interdittiva.

La figura di Zhang Yu Sang, e i suoi rapporti con ‘ndrangheta nonché le accuse che hanno portato al suo arresto da parte della DDA di Milano pesano come un macigno in questa vicenda.

La Magistratura farà il suo lavoro.

Ma alla politica e alle istituzioni richiediamo, allo stesso modo, di fare il proprio.

Questo vuol dire schierarsi apertamente dalla parte della dignità e dei diritti del lavoro, contro chi fa impresa sullo sfruttamento e contro la presenza della criminalità organizzata sul nostro territorio.

Su questi temi alla politica e alle istituzioni sta il compito di arrivare prima, e non dopo, l’intervento repressivo della magistratura tutelando il tessuto sociale e ed economico del territorio.”Intanto, a bilanciare il silenzio delle istituzioni, cresce la solidarietà e il sostegno dal basso alla protesta dei lavoratori.

Sono decine le associazioni, i consiglieri comunali dei comuni della Piana, gli uomini e le donne della cultura e dello spettacolo, gli/le accademici, i circoli, che continuano quotidianamente a sottoscrivere l’appello in sostegno della lotta dei lavoratori.

La solidarietà concreta, anche attraverso donazioni di cibo e soldi, arriva sempre più anche da lavoratori di altre sigle sindacali che lavorano nelle aziende vicine alla Texprint.

Sabato pomeriggio alle 16:00 ai cancelli della Texprint si terrà una manifestazione e un’assemblea pubblica in cui i lavoratori invitano tutti i cittadini solidali, la politica cittadina e le realtà dell’associazionismo a partecipare ed intervenire.

S.I. Cobas Prato e Firenze