ANCORA REPRESSIONE
Piacenza è solo la punta dell’iceberg: condannato a nove mesi il coordinatore provinciale SI Cobas di Bologna.
Nel mentre da Piacenza a Prato continua a svilupparsi l’ondata repressiva contro il SI Cobas, poco fa abbiamo avuto notizia che il Tribunale di Ferrara ha emesso in primo grado una sentenza di condanna a 9 mesi di reclusione nei confronti del coordinatore provinciale di Bologna, Simone Carpeggiani, a causa di un picchetto svoltosi nel 2014 alla Mirror Levigature di Sant’Agostino.
Per chi non conosca quella vertenza, ricordiamo che tra il 2014 e il 2015 il SI Cobas portò avanti una lunga battaglia per ottenere il rispetto del CNNL e il riconoscimento di imponenti differenze retributive, a seguito della quale i padroni licenziarono 14 aderenti al sindacato attraverso il classico espediente del cambio appalto.
Ricordiamo inoltre che la lotta alla Mirror mise a nudocome poche altre il collateralismo e la complicità tra i padroni, il ceto politico-istituzionale e gli apparati repressivi: l’azienda infatti si servì a più riprese del supporto della Lega Nord di Salvini e di settori di manovalanza fascista e razzista che scesero in campo contro il SI Cobas invocando il rimpatrio dei lavoratori immigrati e creando ad hoc un clima di tensione che spianò la strada alle cariche e alle manganellate della Questura contro i lavoratori che presidiavano i cancelli.
La sentenza di Ferrara va a inserirsi in un contesto generale di attacco frontale al SI Cobas su scala nazionale, funzionale a spianare la strada a una nuova stagione di macelleria sociale contro i proletari, e non è da escludere che la condanna nei confronti di Simone sia anche il prodotto di quel clima di unità nazionale suggellato dal governo Draghi e della luna di miele tra quest’ultimo e la Lega Nord.
Un attacco che va respinto con forza facendo appello, qui ed ora, alla mobilitazione e al protagonismo diretto dei lavoratori.
SI Cobas nazionale