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[COMUNICATO] Sul presidio alla Camera del lavoro di Bologna: a Fedex-Tnt i lavoratori fanno uscire Cgil-Cisl-Uil dalla porta

COMUNICATO NAZIONALE

SUL PRESIDIO ALLA CAMERA DEL LAVORO DI BOLOGNA

Fedex-Tnt: i lavoratori hanno fatto uscire Cgil-Cisl-Uil dalla porta…

I padroni li fanno rientrare dalla finestra!

Lunedì mattina oltre 200 lavoratori del SI Cobas del magazzini FedEx di Bologna e Piacenza, assieme a decine di solidali hanno presidiato la camera del lavoro del capoluogo emiliano per manifestare il loro sdegno nei confronti dell’ennesimo attentato alla libertà e alla democrazia sindacale messo in atto nelle ultime ore da Cgil-Cisl-Uil, le quali in combutta coi padroni si sono appropriate del monopolio ai tavoli di trattativa che decideranno il destino dei 206 operai dell’hub di Bologna, escludendo del tutto le rappresentanze sindacali combattive, su tutte il SI Cobas che da anni rappresenta la maggioranza dei lavoratori FedEx e la quasi totalità dei magazzini dell’Emilia e della Lombardia.

Un film già visto innumerevoli volte in tante aziende del comparto privato, se non fosse che alla FedEx di Bologna i confederali non hanno neanche un iscritto!

La manifestazione bolognese segue di pochi giorni quella partecipatissima alla Camera del lavoro di Piacenza, assediata dai 280 lavoratori Fedex buttati per strada grazie a un piano ordito a tavolino dai padroni americani con la complicità attiva dei confederali…

I quali anche a Piacenza non hanno un solo iscritto nel personale non viaggiante (facchini) interessato dalla chiusura dell’hub.

La CGIL, che anche stavolta ha schierato a presidio della propria sede decine di funzionari, pensionati e qualche delegato del pubblico impiego, in queste settimane si sta ricoperto di vergogna, dimostrando agli occhi di milioni di lavoratori il ruolo che i loro dirigenti stanno svolgendo in FedEx e, più in generale, nell’intero settore del trasporto merci e logistica: quello di zelante e servile maggiordomo al servizio del padrone, e di ordina funzionale ai piani di ristrutturazione della multinazionale americana, che ha bisogno di inventarsi un sindacato di comodo con l’obbiettivo di cancellare a tavolino la presenza e il peso del SI Cobas.

I lavoratori accorsi fuori alla Camera del lavoro di Bologna hanno ricordato a questi squallidi burocrati che Cgil-Cisl- Uil sono state per decenni complici del caporalato, del supersfruttamento, dei salari da fame e del “sistema delle cooperative” che ha caratterizzato il mondo della logistica fin quando, grazie alle lotte del SI Cobas, questo settore è stato rivoltato come un calzino consentendo a migliaia di lavoratori la conquista di quei diritti e di quella dignità che grazie ai confederali gli era stata sempre sottratta.

Hanno ricordato a questi grigi funzionari che sono i lavoratori a scegliersi la rappresentanza sindacale, non certo i padroni!Hanno ricordato ai vertici del sindacalismo di stato che l’attacco concentrico di queste settimane contro il SI Cobas non è servito a fermare la mobilitazione e il protagonismo operaio, anzi ha finito per alimentarlo e rafforzarlo, determinando l’allargamento della lotta su tutta la filiera FedEx nazionale.

In questi giorni, come ogni anno, i vertici confederali sprizzano retorica da ogni poro, rivendicando la paternità delle date del 25 aprile e soprattutto del 1 maggio in nome e per conto di una classe lavoratrice che sempre più gli volta le spalle.

Le piazze di Piacenza e di Bologna, nello smascherare il ruolo sfacciatamente filopadronale dei vertici di Cgil-Cisl-Uil, evocano invece un passato ben più fosco: l’esclusione dei sindacati rappresentativi dei lavoratori, del loro consenso e della loro fiducia, e la loro sostituzione con sindacati di comodo, rappresentativi degli interessi dello stato e dei padroni, riportano alla memoria gli accordi di Palazzo Vidoni con cui nel 1925 i fascisti abolirono per decreto la democrazia sindacale sui luoghi di lavoro.

Oggi, analogamente a un secolo fa, assistiamo a un patto di unità nazionale in nome del quale il governo Draghi ha assegnato ai sindacati di stato il compito di dividere, indebolire e disarmare le mobilitazioni sui luoghi di lavoro e colpire e isolare le avanguardie di lotta.

Che la CGIL bolognese non abbia trovato altri argomenti che appellarsi alla Questura locale invocando il divieto della manifestazione operaia sotto alla Camera del Lavoro, è il segno evidente di questa tendenza: una tendenza che affonda le sue radici in decenni di controriforme tese a cancellare ogni traccia di democrazia sindacale sui luoghi di lavoro, concretizzatesi nel Protocollo sulla rappresentanza del 2014, nelle molteplici misure antisciopero varate negli ultimi anni sia nel settore pubblico che privato e, in ultimo, nei decreti sicurezza che criminalizzano la lotte operaie trasformandole in problema di ordine pubblico.

Le lotte dei lavoratori della logistica hanno per dieci anni rappresentato il principale elemento di controtendenza rispetto all’opera incessante di normalizzazione del conflitto sui luoghi di lavoro, ed è per questo che il SI Cobas è divenuto in queste settimane il bersaglio privilegiato dei padroni con in testa FedEx, degli apparati repressivi e delle burocrazie confederali…

Ci attaccano perché ci temono.

Sanno che l’inasprirsi della crisi economica alimentata dalla pandemia, spinge una fetta sempre più consistente di lavoratori sul terreno della lotta, e, attraverso la lotta, ad incontrare il SI Cobas.

Di fronte a questa tendenza storica di carattere internazionale, gli imbrogli e le manovre di palazzo ordite da Cgil-Cisl-Uil nel disperato tentativo di esorcizzare la loro perdita di consenso tra i lavoratori, sono destinate a un clamoroso ed inevitabile fallimento.

In queste ore, mentre i 3 porcellini pianificano le loro losche manovre tra le mura amiche dei padroni e di Confindustria, centinaia di lavoratori proseguono senza sosta e in maniera eroica gli scioperi fuori a tutti i principali magazzini FedEx.

Il 1 maggio il nostro sindacato sarà in piazza a Milano e a Napoli per dare voce a migliaia di lavoratori, di disoccupati e di studenti stanchi di pagare sulla propria pelle gli effetti nefasti delle politiche di austerity imposte dai “governi amici”, per ribadire che i proletari hanno già pagato con gli interessi i costi della crisi e che è ora che siano i padroni a pagarla, per riaffermare, coerentemente con la nostra storia e la nostra natura, il carattere fieramente internazionalista e anticapitalista delle lotte operaie, non solo nella logistica.

Come sempre, sarà il protagonismo dei lavoratori a smascherare queste squallide manovre costruite alle loro spalle.

Cari confederali, cara Fedex: il sindacato se lo scelgono i lavoratori!

Solo la lotta paga

Toccano uno – toccano tutti!

SI COBAS NAZIONALE

Qui sotto, il video in diretta del presidio per la democrazia sindacale dei lavoratori dalla Camera del lavoro di Bologna:

https://www.facebook.com/sicobasbolo/videos/261669359079339