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[CONTRIBUTO] Il 1° Maggio delle donne: contro oppressione, razzismo e sfruttamento

Il 1° Maggio delle donne:

contro oppressione, razzismo e sfruttamento

– Comitato 23 settembre

Milano, 1° maggio

Il 1° Maggio 2021 può e deve segnare un momento di mobilitazione sociale e di classe contro la violenza distruttrice del sistema in cui viviamo. La pandemia è solo l’ultimo degli esempi di questa violenza che solo la nostra lotta organizzata e di massa potrà fermare.

Milioni di lavoratrici e lavoratori ne sono colpiti in tutto il mondo, perché è stata affrontata da stati e governi con l’unico obiettivo di salvaguardare i profitti, continuare la rapina delle ricchezze dei popoli del sud del mondo, sfruttare donne e uomini nei quattro angoli del pianeta.

Invece di andare alla radice dell’attuale catastrofe, le borghesie usano questa crisi per organizzare in modo più efficiente lo sfruttamento del lavoro.

Ne pagheranno le spese i lavoratori, ma soprattutto le lavoratrici, precarie e costrette a scegliere tra lavoro e cura dei figli e dei membri deboli della famiglia. Mai come in questo momento si moltiplicano gli auto-licenziamenti, i contratti non vengono rinnovati e, con lo sblocco dei licenziamenti, le donne saranno le prime a essere buttate fuori. Per non parlare delle donne che per portare a casa qualche euro erano costrette a lavorare in nero, e rimangono ora senza mezzi di sussistenza.

Non possiamo accettare di essere costrette alla povertà, alla dipendenza dal marito, a correre il rischio della violenza domestica, condizioni che con la pandemia non potranno che aggravarsi. Non ci rassegneremo alla polverizzazione e all’isolamento, continueremo a lottare nonostante le intimidazioni e la crescente repressione delle lotte, per difendere i nostri diritti!

Lottiamo per il lavoro e il salario garantito e per i servizi legati alla riproduzione sociale!

Le donne hanno pagato sulla loro pelle le conseguenze della cattiva gestione della pandemia, perché sono a maggiore rischio di contagio essendo lavoratrici addette alla cura e della scuola, per la mancanza di consultori e presìdi della loro salute riproduttiva, che le ha costrette a gravidanze indesiderate, o a rinunciare alla maternità per mancanza di cure e controlli necessari. Ciò si somma all’attacco repressivo e reazionario in atto contro il diritto di aborto e l’uso della pillola Ru486 nelle regioni amministrate da Lega e Fdi e sostenute dalle associazioni “pro vita”. La salute delle donne rischia di essere compromessa anche per la mancata possibilità di fare le terapie necessarie alle malattie croniche e controlli preventivi per i tumori più diffusi, per lo stress e l’affaticamento che ha messo a rischio o aggravato il loro disagio psichico e la loro salute mentale. Questo perché la vocazione instillata nelle donne, da quando vengono al mondo, è stata ed è quella di anteporre la cura degli altri alla cura di sé.

Noi rivendichiamo il diritto alla salute per tutte e tutti!

Prevenzione e medicina territoriale sono le vere armi contro il diffondersi della pandemia e contro lo strapotere delle grandi ditte farmaceutiche che producono farmaci e vaccini solo se il loro profitto è garantito. E al servizio di questi profitti si piegano i governi e le azioni degli stati. Questi sono i nostri nemici, che dobbiamo combattere!

Niente ci possiamo aspettare, come donne, dalla valanga di miliardi in arrivo, destinati a sostenere ceti sociali e settori di imprese (il digitale, il verde) da cui siamo per lo più escluse.

Quello che ci dobbiamo aspettare è un peggioramento della nostre condizioni generali di vita e un futuro del tutto incerto per chi verrà dopo di noi.

Con l’unità e la lotta possiamo costruire una barriera contro questo attacco globale, siamo milioni nel mondo, e il 1° Maggio, giornata internazionale delle lavoratrici e dei lavoratori, ce lo ricorda!

L’unica scelta che abbiamo è quella di superare isolamento e divisioni e costruire un percorso di lotta dura, unitaria e convergente con tutti i movimenti espressione della nostra classe che si battono per farla finita con questo sistema sociale portatore di morte!

30 aprile 2021

Comitato 23 settembre

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