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[ITALIA] Pavia, sciopero dei lavoratori Ceva: condanniamo la violenza poliziesca contro gli operai e la guerra tra poveri della Cgil

Il S.I. Cobas, condanna la violenza agita dalle forze dell’ordine in data odierna contro i lavoratori CEVA, in pacifico presidio vicino all’azienda:

https://www.facebook.com/1639279296323889/videos/262272679010140

Al pari, si condanna l’atteggiamento dei sindacati confederali che dal primo momento si sono appiattiti sulle posizioni dell’azienda contro le rivendicazioni dei lavoratori e le loro richieste, incentivando così la guerra fra poveri e l’intervento stesso delle forze dell’ordine.

Sin dai primi momenti dello sciopero, i confederali hanno emesso un comunicato nel quale si condanna lo sciopero intrapreso dai lavoratori e le rivendicazioni alla base dello stesso.

Da due giorni i lavoratori sono entrati in sciopero per una lunga serie di motivi di ordine occupazionale ed economico, nonché per rivendicare il superamento del sistema delle cooperative all’interno di CEVA.

Una consistente fetta dei lavoratori è stata nei giorni scorsi spostata sul sito “Mondadori”, sempre gestito da CEVA, senza ricevere alcuna garanzia occupazionale.

Come spesso accade, ad essere penalizzati per reprimenda antisindacale sono principalmente gli iscritti S.I. Cobas, che in prima fila si sono battuti negli anni contro la lunga serie di ingiustizie e violazioni della legislazione del lavoro in CEVA.

A loro non è stata al momento fornita alcuna garanzia circa la loro futura stabilità occupazionale e il riassorbimento nel sito di Stradella in caso di chiusura della nuova destinazione occupazionale.

Sia loro che gli altri lavoratori, anche quelli rimasti impiegati presso il sito principale di CEVA, hanno inoltre rivendicato un avanzamento salariale, il rispetto del CCNL di categoria e l’adeguamento del ticket mensa a 5,29 euro (richiesta che si perpetra da oltre due anni).

CEVA, sotto la veste della nuova joint venture intrapresa con “Emmelibri” di nome C&M Book, si ostina di suo a non rispettare i diritti dei lavoratori e a non ascoltare le richieste avanzate dagli stessi per tramite del sindacato.

Sembra piuttosto intenzionata a proseguire sulla strada intrapresa negli ultimi vent’anni, fatta di sfruttamento e di scarico sulle spalle dei lavoratori dei costi della crisi.

I lavoratori sono tuttavia determinati a non retrocedere dalle loro richieste, per le quali si attendevano un aiuto da parte delle istituzioni.

Ciò che hanno ricevuto, al contrario, è stato ancora una volta uno sgombero “manu militari” da parte delle forze dell’ordine.

Due lavoratrici, di cui una incinta, sono state ricoverate presso l’ospedale con prognosi superiore a una settimana, mentre un altro si è rotto un dito della mano.

Non si contano le operaie e gli operai rimasti intossicati dal fitto lancio di lacrimogeni “CS”.

Riteniamo del tutto inadeguata ed ingiustificabile la gestione di un problema di ordine sociale quale problema di ordine pubblico da parte delle istituzioni pavesi, e chiediamo con forza che la trafila datoriale (committenza, consorzio e datori di lavoro) siano obbligati a sedersi nuovamente al tavolo delle trattative smussando la rigidità sinora mostrata verso le richieste della manodopera che ogni giorno permette loro lauti margini di profitto.

Siamo anche intenzionati a denunciare pubblicamente i sindacalisti di altre sigle che hanno incentivato lo scontro fra lavoratori.

Dichiariamo che sosterremo fino alla fine i lavoratori in lotta e le loro rivendicazioni che giungono da anni di caporalato e sfruttamento.

La comunità pavese deve schierarsi e prendere posizione contro questo attacco padronale e istituzionale, nonché di sindacati di comodo alleati dell’azienda.

S.I. Cobas Piacenza


ANCORA REPRESSIONE

n questo momento il presidio dei lavoratori Ceva di Stradella è sotto attacco della celere che a colpi di lacrimogeni tenta di sgomberare l’ingresso del magazzino:

https://www.facebook.com/sicobas.lavoratoriautorganizzati.9/videos/1661910530661300

Ecco qual’è il vero programma del governo Draghi, ecco lo scenario che attende migliaia e migliaia di lavoratori quando dal primo luglio verranno sbloccati i licenziamenti!

Il 19 giugno tutti a Roma!

S.I. Cobas