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[NAPOLI] Porto: sciopero dei lavoratori contro sfruttamento e inquinamento. Per rompere il ricatto lavoro/salute, contro il G20 sull’ambiente

QUESTIONE AMBIENTALE, QUESTIONE DI CLASSE

Questa mattina lavoratori portuali e della manutenzione stradale in sciopero contro licenziamenti e mancati pagamenti.

Superato il cordone della polizia, è stata occupata l’autorità portuale per poi dirigersi sotto la Chiesa del Carmine in solidarietà ai lavoratori della manutenzione stradale.Nel giorno del G20 ambientale a Napoli abbiamo voluto mandare un forte messaggio a chi si fa promotore di opere di distruzione e sfruttamento nei nostri territori.

Come delle classi popolari facciamo nostre le parole d’ordine del progresso sostenibile, guidato dalle reali necessità dei lavoratori delle popolazioni e non dalla ricerca del profitto e dello sfruttamento delle risorse naturali.

Contro chi cerca di ammorbidire la lotta per la salvaguardia ambientale e climatica, ribadiamo con forza la necessità della lotta di classe come unica strada per abbattere questo sistema sempre più incompatibile con il soddisfacimento delle nostre necessità.

Nessuna illusione davanti al finto ambientalismo riformista dei padroni.

Per il potere operaio, per il controllo dei lavoratori sul processo produttivo: solo la classe operaia salva la classe operaia!

Viva SI COBAS!

Viva la classe operaia!

22 luglio


GIORNATA DI LOTTA, CONTRO I G20 DEI PADRONI!

UNITÀ DI CLASSE!AMBIENTE E LAVORO: LA LOTTA È UNA SOLA.

Questa mattina una lunga giornata intensa, tra disoccupati organizzati, lavoratori e portuali, insieme a militanti e solidali. Bloccato il Porto di Napoli, nei terminal delle aziende che sfruttano ed inquinano mentre contemporanea si apriva il G20 sull’ambiente.

Il settore della movimentazione merci, tra i principali responsabili delle emissioni di CO2 per il trasporto in mare e su gomma, è da sempre colpito dal ricatto tra poter lavorare e avere l’accesso a un salario e vivere quotidianamente in luoghi di lavoro pieni di materiale tossico e nocivo, spesso in condizioni di sicurezza limitate.L’incontro internazionale che i grandi della terra tengono a Napoli è l’ennesima pagliacciata sulle nostre vite.

Si parla di transizione ecologica senza mettere in discussione quello stesso sistema economico e sociale che ha prodotto il cambiamento climatico e la devastazione ambientale, si spaccia una svolta green mentre i piani di ristrutturazione globali serviranno solo a rilanciare i profitti dei padroni.

Oggi blocchiamo il porto perché in occasione di questo incontro torniamo a interrompere la produzione.

Non abbiamo niente da chiedere a questi governanti, se non dimostrare che siamo pronti a bloccare tutto e in particolare ogni azienda inquinante e nociva.

La tutela della salute, dell’ambiente e del salario vanno insieme, una sola lotta per contrastare i piani del capitalismo globale e per riappropriarci delle nostre vite.

Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”


OCCUPATA L’AUTORITÀ PORTUALE, SUPERATO IL CORDONE DI POLIZIA

Dopo i primi blocchi del mattino ai cancelli delle aziende della logistica portuale, abbiamo occupato l’ingresso dell’autorità portuale.

Non è la prima volta che veniamo in questa sede, sia per lottare per il reintegro dei lavoratori licenziati, sia affinché le aziende nocive e che hanno sversato illegalmente nel porto vengano sanzionate e provvedano alla bonifica dei territori inquinati.

Quelle stesse aziende che scaricano le navi piene di armi che non solo tolgono la vita con le aggressioni militari ma radono al suolo interi paesi.

Il G20 sull’ambiente è solo una farsa sulle nostre vite.

Torniamo al porto con l’arma della lotta e dello sciopero, solo bloccando i profitti degli inquinatori possiamo bloccare la devastazione ambientale e riprenderci la nostra vita, la nostra terra e i nostri mari.

22 luglio

Laboratorio Politico Iskra


CONTRO IL G20 SULL’AMBIENTE:

ROMPERE IL RICATTO TRA SALUTE E LAVORO

Stamattina in occasione del G20 sull’ambiente che si tiene nella città di Napoli abbiamo bloccato il Porto e in particolare l’area logistica.

Il settore della movimentazione merci, tra i principali responsabili delle emissioni di CO2 per il trasporto in mare e su gomma, è da sempre colpito dal ricatto tra poter lavorare e avere l’accesso a un salario e vivere quotidianamente in luoghi di lavoro pieni di materiale tossico e nocivo, spesso in condizioni di sicurezza limitate.

L’incontro internazionale che i grandi della terra tengono a Napoli è l’ennesima pagliacciata sulle nostre vite.

Si parla di transizione ecologica senza mettere in discussione quello stesso sistema economico e sociale che ha prodotto il cambiamento climatico e la devastazione ambientale, si spaccia una svolta green mentre i piani di ristrutturazione globali serviranno solo a rilanciare i profitti dei padroni.

Oggi blocchiamo il porto perché in occasione di questo incontro torniamo a interrompere la produzione.

Non abbiamo niente da chiedere a questi governanti, se non dimostrare che siamo pronti a bloccare tutto e in particolare ogni azienda inquinante e nociva.

La tutela della salute, dell’ambiente e del salario vanno insieme, una sola lotta per contrastare i piani del capitalismo globale e per riappropriarci delle nostre vite.

22 luglio

Laboratorio Politico Iskra