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[NAPOLI] Carcere di Poggioreale, i disoccupati con i detenuti in lotta per migliorare le loro condizioni: salario, salute e lavoro

SIAMO AL CARCERE DI POGGIOREALE.

CONSEGNATE CENTINAIA DI MASCHERINE AI DETENUTI PER DENUNCIARE L’AUMENTANO DEI CASI DI COVID NELLE CARCERI CAMPANE!

Siamo fuori il carcere di Poggioreale per consegnare ai detenuti centinaia di mascherine ffp2 raccolte in questi giorni.

Una nostra delegazione è entrata all’interno.

Molti detenuti hanno raccontato ai propri familiari che a Poggioreale esiste un problema di penuria di questi dispositivi di protezione individuale.

Le carceri campane, così come le carceri di tutta Italia, soffrono di uno strutturale problema di sovraffollamento che in tempi di pandemia diventa la miccia esplosiva per l’aumento dei contagi.

La consegna della mascherina resta un gesto simbolico, insufficiente a risolvere i problemi che affliggono i detenuti e le detenute.

Un piccolo gesto però può servire ad accendere i riflettori sulle difficoltà quotidiane di chi vive recluso: sovraffollamento, celle invivibili, mancanza di strutture sanitarie, cibo scadente e la lista potrebbe continuare all’infinito.

Continuiamo a sostenere le lotte dei detenuti, stiamo vicini alle loro sofferenze e combattiamo la marginalità sociale convinti che per rompere il circolo vizioso che lega il carcere alla vita di molti ci sia bisogno di lavoro, case e diritti sociali.

Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”


Scontri a Roma.

Non si può morire a 18 anni perché sfruttato dall’alternanza scuola-lavoro.

In piazza con gli studenti contro l’omicidio di #Lorenzo.

Morto ad Udine per profitto.

Cariche al Pantheon, il corteo riesce a muoversi!

Al vostro fianco!

23 gennaio

Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”


LA SOLIDARIETÀ È UN ARMA!
USIAMOLA!

AUMENTANO I CASI DI COVID NELLE CARCERI CAMPANE:

CONSEGNATE MASCHERINE AI DETENUTI

Siamo fuori il carcere di Poggioreale assieme al Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre” per consegnare ai detenuti centinaia di mascherine ffp2 raccolte in questi giorni.

Molti detenuti hanno raccontato ai propri familiari che a Poggioreale esiste un problema di penuria di questi dispositivi di protezione individuale.

Le carceri campane, così come le carceri di tutta Italia, soffrono di uno strutturale problema di sovraffollamento che in tempi di pandemia diventa la miccia esplosiva per l’aumento dei contagi.

La consegna della mascherina resta un gesto simbolico, insufficiente a risolvere i problemi che affliggono i detenuti e le detenute.

Un piccolo gesto però può servire ad accendere i riflettori sulle difficoltà quotidiane di chi vive recluso: sovraffollamento, celle invivibili, mancanza di strutture sanitarie, cibo scadente e la lista potrebbe continuare all’infinito.

Continuiamo a sostenere le lotte dei detenuti, stiamo vicini alle loro sofferenze e combattiamo la marginalità sociale convinti che per rompere il circolo vizioso che lega il carcere alla vita di molti ci sia bisogno di lavoro, case e diritti sociali.

S.I. Cobas Napoli


Lunedì h 11:30

il Movimento 7 Novembre

sarà fuori al carcere di Poggioreale

e nei prossimi giorni anche a Pozzuoli fuori il carcere femminile per consegnare centinaia di FFP2 ai detenuti dove corrono i contagi in carcere e le mascherine Ffp2 insufficienti: una ogni 16 persone dove domina il sovraffollamento (oramai storica piaga delle strutture di pena) insieme a nuovi focolai.

482 detenuti positivi al coronavirus, di cui 153 contagiati nel carcere di Poggioreale e 146 positivi nella casa circondariale di Secondigliano mentre non abbiamo dati per il carcere a Pozzuoli.

Inoltre, 2 detenuti sono ricoverati presso l’ospedale Cotugno.

Per quanto le carceri siano pensate come ambienti isolati e quindi in un certo senso protetti dall’esterno, la loro condizione di sovraffollamento cronico ha infatti comportato molte difficoltà nella gestione del virus.

Sia dal punto di vista sanitario che sociale.

Noi facciamo la nostra parte all’esterno lottando per un salario ed un lavoro come alternativa alla marginalità sociale, oggi proviamo a dare un segnale di fratellanza a chi è chiuso in una cella e che vorremmo potesse avere la garanzia dei propri diritti.

21 gennaio

Movimento di lotta – Disoccupati “7 Novembre”