CobasEmilia RomagnaLogistica

[PIACENZA] Prosegue la rivoluzione nel settore agricolo: i lavoratori Steriltom in lotta per salario e dignità

PROSEGUE LA RIVOLUZIONE

NEL SETTORE AGRICOLO PIACENTINO!

Il S.I. Cobas raggiunge i 90 iscritti alla Steriltom, nota ditta di trasformazione industriale del pomodoro piacentina.

Steriltom rappresenta al meglio il percorso del S.I. Cobas nel settore agricolo piacentino. Si sono rivolti a noi a gennaio 2020, poco prima che scoppiasse il covid e le conseguenti limitazioni ad assembramenti-picchetti.

Da decenni lavoravano con il contratto “multiservizi”, il peggiore in Italia, inventato per il settore pulizie ma sempre furbescamente utilizzato per farvi rientrare operai che svolgono più funzioni ad alta professionalizzazione. Ovviamente, i sindacati confederali ripetevano da sempre che andava tutto bene, oltre a far firmare conciliazioni tombali da 200 euro che impedivano il recupero di decine di migliaia di euro di ammanchi pregressi.

Appena scoppiato il covid, due di loro vennero licenziati come reprimenda per essersi iscritti al S.I. Cobas. Da venti che erano venuti, per la paura di perdere il posto di lavoro rimanemmo in non più di dieci.

Ma tenemmo duro, e in estate colpimmo come siamo soliti fare: senza paura, grazie alla solidarietà degli operai della logistica (Leroy Merlin su tutti). Ottenemmo il reintegro dei due licenziati e nel giro di pochi mesi la trasformazione del contratto da multiservizi a logistica, quasi il doppio della paga. Non solo: eliminammo la cooperativa e introducemmo una SRL (quindi con la malattia pagata, cosa che assurdamente non avviene con le cooperative).

La vittoria di Steriltom ha innescato un “effetto-valanga” simile a quello avvenuto nella logistica da dieci anni a questa parte. Dopo di loro arrivarono i 33 operai fissi di Casalasco (ex-ARP), e anche per loro ottenemmo trasformazione da multiservizi a logistica. Poi vennero i ragazzi di Delfanti (Monticelli), che esportano le cipolle e l’aglio in tutta Italia. Per quei 25 ragazzi trasformammo da multiservizi a contratto operai agricoli, non pagato quanto il logistica ma comunque estremamente migliorativo e coerente alle loro reali mansioni. Anche lì, eliminazione di cooperativa e sostituzione con SRL. Ora abbiamo 72 iscritti alla Riverfrut di Rivergaro, dove purtroppo sono tantissimi i punti dolenti che abbiamo riscontrato e sui quali dovremo a breve intervenire.

Un vero e proprio cambiamento di paradigma per quello che, dopo la logistica, è il secondo settore produttivo a Piacenza. Attanagliato da mali secolari e con un cartello di proprietari riluttanti ad accettare la sindacalizzazione. Eppure…si può fare! Con le armi della solidarietà e della coerenza.

Avere ottenuto tante vittorie, però, non risolve per sempre i problemi: proprio a Steriltom, infatti, ci hanno riferito i ragazzi che permangono condizioni di scarsa igiene e sicurezza degli immobili: la sala mensa è priva di tavoli e sedie, la porta non chiude rendendola gelida, la muffa è ovunque sulle pareti. Nel parcheggio manca illuminazione e all’interno ci viene riferito esistano buche potenzialmente pericolose per il passaggio dei carrelli. Lo scorso dicembre, Steriltom ha dichiarato di aver ottenuto un finanziamento diretto da parte di Cassa Depositi e Prestiti di 5 milioni di euro a tasso variabile di tipo secured al 90% con Garanzia Italia di Sace, garanzia che rientra nel c.d. Temporary Framework (qui la notizia:  https://www.piacenzasera.it/…/steriltom-ottiene…/412570/ ).

Crediamo che questa sia una ulteriore motivazione che rende doveroso un intervento sulle problematiche segnalate dai lavoratori, che Steriltom non deve più aggirare. Chiederemo per questo alla committenza un incontro a strettissimo giro di boa. Nel frattempo, ci godiamo il nostro consenso in verticale crescita in città.

Hanno provato a spezzarci con arresti, denunce e avvisi orali, ma la forza del S.I. Cobas Piacenza non è mai stata quella dei suoi rappresentanti. E’ sempre stata quella della coscienza politica diffusa, della solidarietà fra sfruttati. In undici anni, mentre le istituzioni e la politica producevano lo scandalo della questura (2013), lo scandalo della caserma Levante (2020), lo scandalo della ndrangheta portata a dirigere il Consiglio Comunale dai partiti neofascisti (2019), lo scandalo dell’assegnazione di spazi pubblici a gruppi neofascisti (2018) , lo scandalo della malasanità e della vendita di finti vaccini e green pass (2022, la settimana scorsa)…mentre avveniva tutto questo, la classe operaia e le sue avanguardie ribaltavano un tessuto sociale sottoposto al più becero sfruttamento, ponendo le condizioni per una trasformazione di lungo periodo che divenga rinascita e riscatto per la nostra città. 

9 febbraio

S.I. Cobas Piacenza