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[NAPOLI] Sciopero dei lavoratori Turi Transport (Conateco / Msc) per salario e dignità: ottenuto pagamento stipendio e tavolo in prefettura

CHI LOTTA PUÒ VINCERE,

CHI NON LOTTA HA GIÀ PERSO!

Dopo 17 ore di battaglia campale dentro e fuori ai cancelli di Turi Transport, grazie alla determinazione dei lavoratori e soprattutto di Mario, che fin dalle 8,00 di stamane ha resistito al caldo e alle intemperie sul tetto di una fila di containers a 20 metri di altezza, abbiamo portato a casa un primo, importantissimo risultato.

In nottata l’azienda ha siglato un verbale col quale si impegna a versare ai lavoratori 2500 euro in due tranche (la prima nella giornata di domani, la seconda martedì 3 maggio), a titolo di acconto per le somme relative ai 7 mesi di stipendi non erogati e a seguito del respingimento della richiesta di Cigo da parte dell’Inps.

Non abbiamo abboccato alle frottole del padrone, i quali fin da ieri mattina accampavano la scusa della mancanza di liquidità per negare il pagamento delle retribuzioni, e non ci siamo piegati di fronte alla sequela di provocazioni, di aggressioni verbali e di tentativi di riprendere la movimentazione merci in spregio di un lavoratore che stava rischiando la propria vita e la propria incolumità per ottenere un proprio sacrosanto diritto.

La lotta ancora una volta ha pagato.

Nella giornata di martedì 3 maggio si terrà un tavolo in Prefettura, al fine di definire un calendario certo e tempestivo per il saldo delle restanti spettanze, sia per gli operai SI Cobas che da 16 mesi sono tenuti illegittimamente a casa per volontà di Turi Transport e di Conateco, sia per tutti gli altri lavoratori, anch’essi gravemente penalizzati dalla mancata erogazione della Cigs e ancora una volta abbandonati al loro destino dai vertici collaborazionisti di Cgil-Cisl-Uil.

Solo a seguito di tale accordo, all’1 di notte inoltrata, Mario è sceso dall’area containers con l’ausilio dei vigili del fuoco, supportato dal presidio composto dai colleghi e da un nutrito gruppo di solidali del SI Cobas, del movimento disoccupati 7 novembre e del Laboratorio Politico Iskra.

La lunga giornata di mobilitazione di oggi è un esempio tangibile che lo sciopero e la lotta sono le uniche armi in mano ai lavoratori per contrastare in maniera efficace i ricatti e le umiliazioni padronali.

Un esempio che tutti i lavoratori del Porto di Napoli farebbero bene a considerare, dopo anni di delusioni, sconfitte e tradimenti operati dalle burocrazie confederali.

Avanti SI Cobas!

28 aprile

https://www.facebook.com/sicobasna.9/videos/1011217849771328

S.I. Cobas Napoli


PRIMO MAGGIO DI LOTTA CONTRO LA GUERRA

Da due mesi l’Ucraina è devastata dalla guerra: centinaia di migliaia di proletari vengono mandati al massacro e a massacrare altri proletari per servire gli interessi di bande di capitalisti; l’occidente, Italia compresa, spende milioni di euro per armare e foraggiare il governo fantoccio di Kiev in modo da prolungare ad oltranza la carneficina: l’effetto sono decine di migliaia di morti, militari e civili, e oltre 11 milioni di sfollati: tra chi è rimasto nei teatri di guerra, milioni sono senza acqua, elettricità, riscaldamento.

E la totalità dei proletari, in Russia come in Europa pagano a caro prezzo gli effetti delle sanzioni e del forte aumento del costo della vita.

Il Primo Maggio gridiamo un forte NO ALLA GUERRA IMPERIALISTA!

  • No alle sanzioni decise dal governo Draghi insieme agli altri belligeranti europei e Nato; le sanzioni sono atti di guerra che colpiscono i proletari russi e si ripercuotono pesantemente anche su di noi senza fermare la guerra!
  • No alle forniture di armi che prolungano guerra e massacri! Sosteniamo i portuali di Genova, gli aeroportuali di Pisa, i ferrovieri e sul fronte opposto quelli della Bielorussia, che si oppongono al trasporto di armi verso i teatri di guerra!
  • No al riarmo deciso dal governo Draghi e dai governi di tutta Europa! Il riarmo dell’Europa, uno dei tre maggiori poli imperialisti, prepara guerre ancora più catastrofiche: il governo italiano, che ha già aumentato del 20% le spese militari negli ultimi 3 anni nonostante la pandemia, le aumenterà di un altro 50% nei prossimi sei. Ecco dove vanno i fondi del PNRR! E per finanziare il militarismo si chiederanno sempre nuovi sacrifici ai lavoratori!
  • Solidarietà al popolo ucraino che subisce gli orrori della guerra, conteso tra l’imperialismo occidentale e quello russo dopo decenni di politica di espansione della NATO sul fronte orientale;
  • Solidarietà ai rifugiati di ogni nazionalità; onore e solidarietà a chi in Russia, Kazakistan, Bielorussia si oppone alla guerra, sfidando una dura repressione!
  • Fraternizzazione tra i proletari ucraini e russi contro i propri governi reazionari e guerrafondai: costruiamo legami internazionalisti tra i proletari di tutti i paesi contro i rispettivi governi borghesi!
  • Meno armi, più spesa sociale, per la scuola, per la salute, contro la sua mercificazione che tanti morti ha provocato nella pandemia e tanti ancora ne sta provocando in nome del “liberi tutti” del governo.
  • No all’economia di guerra, che tra sanzioni e speculazione accelera l’aumento di elettricità, del gas e del costo della vita in generale. Se i prezzi aumentano mentre i salari sono al palo, qualcuno si sta arricchendo, in Italia e all’estero: la rendita di petrolio e gas, gli speculatori dell’”energia verde”, i monopoli dell’agroalimentare e delle materie prime.

Un’inflazione vicina al 7% significa un taglio di 140 euro di potere d’acquisto su un salario mensile medio, che era già più basso di 30 anni fa.

I soldi ci sono, gli effetti della crisi non devono pesare sui proletari, ma su chi ha accumulato maxi-profitti da sfruttamento e rendite.

Manifestiamo il Primo Maggio e prepariamo lo sciopero generale del 20 maggio contro la guerra e l’economia di guerra:

  • per forti aumenti salariali uguali per tutti i lavoratori e lavoratrici di tutti i settori;
  • per una scala mobile dei salari da agganciare all’aumento dei prezzi;
  • per un salario garantito che permetta una vita dignitosa a tutti i lavoratori e i disoccupati;
  • per una forte riduzione dell’orario di lavoro: lavorare tutti, lavorare meno, in lavori socialmente utili;
  • per il diritto alla salute gratuita, territoriale ed universale;
  • per il diritto alla casa, no agli sgomberi delle occupazioni sociali abitative, no alle speculazioni sui quartieri;
  • no alla repressione degli scioperi e delle lotte dei lavoratori;
  • per mettere fine alle politiche discriminatorie e razziste sui permessi di soggiorno, strumento decisivo di divisione dei lavoratori e assoggettamento padronale.
  • contro le politiche di degrado, di speculazione e di emarginazione dei quartieri della periferia.

Il 1 maggio 2022 manifestazione cittadina, proletaria e internazionalista a Soccavo, ore 10,00 piazza Giovanni XXIII.

SI COBAS Napoli e Caserta

Link evento:https://facebook.com/events/s/1-maggio-a-soccavo-manifestazi/716044732747075/