CobasEmilia RomagnaLogisticaLombardia

[CONTRIBUTO] Solidarietà militante ad Aldo Milani, Mohamed Arafat, Carlo Pallavicini e Bruno Scagnelli del SI Cobas

Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato di soldiarietà dai compagni del centro d’iniziativa proletaria “Tagarelli” di Sesto San Giovanni (MI), già disponibile sulla loro pagina (vedi qui):

Solidarietà militante ad Aldo Milani, Mohamed Arafat, Carlo Pallavicini e Bruno
Scagnelli del SI Cobas

Abbiamo appena saputo che i quattro compagni, il coordinatore nazionale e i tre dirigenti del SI Cobas, sono stati messi stamattina agli arresti domiciliari, con accuse che vanno da “intenti estorsivi” a “motivazioni pretestuose” riguardo agli scioperi effettuati dal 2014 al 2021 nei magazzini della logistica della zona di Piacenza, dove da anni i lavoratori lottano contro il sistema mafioso e schiavistico delle finte cooperative e delle grandi catene di distribuzione che di loro si servono (tanto per fare alcuni esempi, Gls, Amazon, FedEx-Tnt, Lidl ecc.).

La Procura di Piacenza, da sempre estremamente sollecita nel denunciare e arrestare i lavoratori e i loro rappresentanti, che in questi anni hanno duramente lottato versando anche il loro sangue – ricordiamo Adil Belakdim, ucciso da un camion che ha forzato un picchetto a Biandrate– farebbe meglio a leggere quanto emerso dal rapporto della Commissione senatoriale poco tempo fa, come riportavamo tempo fa.

Senza tanti giri di parole, ecco alcune delle conclusioni di tale rapporto, che hanno portato la Commissione stessa a chiedere al Parlamento “l’introduzione di un nuovo reato nel Codice Penale (fatto mai accaduto a nostra memoria): “Ricerca del profitto con modalità, termini e proporzioni prevalenti sulla tutela della dignità, della salute e della sicurezza”; “Caporalato urbano ai danni di un incontrollato bracciantato metropolitano per lo più straniero… spesso costretto ad accettare condizioni di lavoro con retribuzioni indegne”; “più in generale condizioni di lavoro contrarie alle leggi ed ai contratti collettivi, ovvero a rinuncia a diritti spettanti in relazione al rapporto di lavoro (quali riposi, ferie, permessi, congedi, ecc.), procurando a sé o ad altri un ingiusto profitto”… e ancora “Paghe indegne e caporalato in ogni settore, dalla ristorazione alla logistica”.

Forse la Procura di Piacenza, a questo punto, per essere coerente dovrebbe mettere agli arresti domiciliari anche i membri della commissione parlamentare.

Da anni migliaia di operai della logistica e il SI Cobas denunciano e, soprattutto, lottano contro questo sistema, con battaglie durissime e dando un esempio di dignità e combattività a tutti i lavoratori.

E spesso hanno vinto, dimostrando che solo con la lotta si riesce a conquistare migliori condizioni di vita e di lavoro.

Esempio estremamente pericoloso per i capitalisti, soprattutto oggi che le varie crisi colpiscono i proletari, e che va fermato con ogni mezzo, dalle botte ai picchetti alle denunce.

A tutti loro – che hanno capito benissimo cosa c’è dietro questo teorema, espresso nella loro parola d’ordine “Toccano uno, toccano tutti” – va la nostra incondizionata solidarietà di classe e la nostra disponibilità ad essere al loro fianco.

Siamo stanchi di essere carne da macello per il profitto dei padroni.

Non lasciamoli soli perché la loro lotta è la lotta di tutti gli sfruttati e raccogliamo il loro esempio.

20 luglio

Sesto S. Giovanni (MI), via Magenta 88

Centro di Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli”