CONTRO LA REPRESSIONE DI CHI LOTTA,
AVANTI CON LA LOTTA PER IL LAVORO ED IL SALARIO.
Centinaia di disoccupati ancora in piazza questa mattina da Piazza Municipio a Piazza Plebiscito.
Questo mentre in Parlamento va in scena il dibattito politico istituzionale lontano dalle gravi condizioni di vita e di lavoro e non lavoro del paese reale e dei proletari travolti dal carovita, dall’aumento di qualsiasi prezzo di beni alimentari e non, sfratti, disoccupazione, sfruttamento, precarietà.
Il movimento dei disoccupati oggi era in piazza per mantenere il fiato sul collo ed assicurarsi che gli impegni assunti il 6 Luglio dagli enti istituzionali vengano rispettati.
Dopo alcuni minuti di tensione giù ai palazzi del Governo, siamo stati ricevuti.
Abbiamo avuto dalla Prefettura un aggiornamento: la documentazione per le modifiche normative e le necessarie dotazioni finanziarie per sbloccare la progettazione che è stata discussa sul tavolo interistituzionale alla nostra presenza sono state condivise tra Prefettura, Ministero, Comune ed inoltrare alla Presidenza del Consiglio per la verifica.
Abbiamo stabilito le prossime tappe e discusso di come garantire che questo percorso vada a soddisfare le esigenze di chi ha lottato per emanciparsi tramite l’ottenimento di un salario ed un lavoro socialmente necessario e non ai clientelismi che questa città conosce bene.
Abbiamo chiarito che nella prossima settimana saliremo a Roma per portare le ragioni dei disoccupati/e.La mobilitazione di questa mattina ha assunto un carattere generale perché eravamo in piazza a seguito degli arresti dei nostri compagni del sindacati di classe SiCobas e Usb, con l’accusa di Associazione a Delinquere in un procedimento che ha portati ad arresti domiciliari e divieti di dimora.
Conosciamo il sindacato combattivo, ne abbiamo condiviso battaglie e ci siamo incrociati nella quotidianità.
Paragonare la lotta dei lavoratori per il miglioramento delle proprie condizioni ad un associazione a Delinquere è infame e chiaramente pericoloso.
È quello che sta avvenendo in un paese dove anche gli spazi di finta democrazia si stanno chiudendo ed ora proseguono arresti ai sindacalisti non venduti e repressione ai proletari in lotta.
Non possiamo che denunciare noi la criminalizzazione in atto e rivendichiamo la liberazione di tutti gli arrestati.L’associazione a delinquere è lo Stato ed i padroni, lo è il governo che finanzia armi e guerra, lo è un sistema che produce devastazione ambientale e climatica producendo crisi alimentare, sanitaria, energetica.
20 luglio
Movimento “7 Novembre”
Movimento 167 Scampia