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[NAPOLI] Contro la repressione di chi lotta, avanti con la lotta per il lavoro ed il salario

CONTRO LA REPRESSIONE DI CHI LOTTA,

AVANTI CON LA LOTTA PER IL LAVORO ED IL SALARIO.

Centinaia di disoccupati ancora in piazza questa mattina da Piazza Municipio a Piazza Plebiscito.

Questo mentre in Parlamento va in scena il dibattito politico istituzionale lontano dalle gravi condizioni di vita e di lavoro e non lavoro del paese reale e dei proletari travolti dal carovita, dall’aumento di qualsiasi prezzo di beni alimentari e non, sfratti, disoccupazione, sfruttamento, precarietà.

Il movimento dei disoccupati oggi era in piazza per mantenere il fiato sul collo ed assicurarsi che gli impegni assunti il 6 Luglio dagli enti istituzionali vengano rispettati.

Dopo alcuni minuti di tensione giù ai palazzi del Governo, siamo stati ricevuti.

Abbiamo avuto dalla Prefettura un aggiornamento: la documentazione per le modifiche normative e le necessarie dotazioni finanziarie per sbloccare la progettazione che è stata discussa sul tavolo interistituzionale alla nostra presenza sono state condivise tra Prefettura, Ministero, Comune ed inoltrare alla Presidenza del Consiglio per la verifica.

Abbiamo stabilito le prossime tappe e discusso di come garantire che questo percorso vada a soddisfare le esigenze di chi ha lottato per emanciparsi tramite l’ottenimento di un salario ed un lavoro socialmente necessario e non ai clientelismi che questa città conosce bene.

Abbiamo chiarito che nella prossima settimana saliremo a Roma per portare le ragioni dei disoccupati/e.La mobilitazione di questa mattina ha assunto un carattere generale perché eravamo in piazza a seguito degli arresti dei nostri compagni del sindacati di classe SiCobas e Usb, con l’accusa di Associazione a Delinquere in un procedimento che ha portati ad arresti domiciliari e divieti di dimora.

Conosciamo il sindacato combattivo, ne abbiamo condiviso battaglie e ci siamo incrociati nella quotidianità.

Paragonare la lotta dei lavoratori per il miglioramento delle proprie condizioni ad un associazione a Delinquere è infame e chiaramente pericoloso.

È quello che sta avvenendo in un paese dove anche gli spazi di finta democrazia si stanno chiudendo ed ora proseguono arresti ai sindacalisti non venduti e repressione ai proletari in lotta.

Non possiamo che denunciare noi la criminalizzazione in atto e rivendichiamo la liberazione di tutti gli arrestati.L’associazione a delinquere è lo Stato ed i padroni, lo è il governo che finanzia armi e guerra, lo è un sistema che produce devastazione ambientale e climatica producendo crisi alimentare, sanitaria, energetica.

20 luglio

Movimento “7 Novembre”

Movimento 167 Scampia