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[PRATO] La Iron&Logistics non rispetterà l’accordo firmato in Regione per reintegrare gli operai licenziati. Il 17/12 marcia per la libertà

La #IronLogistics ha annunciato che non rispetterà l’accordo firmato in Regione Toscana per il reintegro dei lavoratori licenziati.

https://www.facebook.com/SiCobasFirenze/videos/1248297902417162

Il 21 dicembre il Tribunale del Lavoro dovrà decidere sui ricorsi presentati contro i licenziamenti.

Intanto, la lotta riparte.

Il 17 dicembre dobbiamo scendere in piazza, in tanti e tante.

Per i 22 licenziati della Iron&Logistics.

Per la libertà di sindacato e di sciopero.

Per un distretto senza sfruttamento e segregazione.

Sabato prossimo mettiamoci

IN MARCIA PER LA LIBERTÀ, I DIRITTI, LA DIGNITÀ

S.I. Cobas Prato e Firenze

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METTIAMOCI IN MARCIA

PER LA LIBERTÀ, I DIRITTI, LA DIGNITÀ

Prato – 17 dicembre

Il movimento 8×5 ha bisogno di voi

Il movimento ha bisogno che questo territorio scenda in campo quanto questo territorio ha bisogno di questo movimento.

Per non essere più “zona economica speciale”, zona franca per diritti e dignità del lavoro.

Questo movimento è fatto di tante cose.

E’ fatto anche di lunghe battaglie campali come quella ancora in corso, dopo quasi tre mesi, all’Iron&Logistics.

Al centro c’è ancora una volta una questione di libertà.

Libertà di unirsi in sindacato.

Libertà di scioperare.

Libertà di pretendere i propri diritti.

I ventidue operai dell’Iron&Logistics sono stati licenziati perché colpevoli di essersi presi questa libertà anche dopo aver conquistato le otto ore per cinque giorni pretendendo la puntualità nei pagamenti.

Con la lotta, lo sciopero e il presidio permanente hanno conquistato le prime 9 reintegre, ma per gli altri 13 il Tribunale del Lavoro dovrà esprimersi proprio il 21 dicembre.

Il movimento 8×5 è l’educazione a un nuovo vincolo di solidarietà per non avere paura, perché non ci si senta più soli: tocca uno, tocca tutti.

E’ la partecipazione democratica contro l’invisibilità e la segregazione.

Lo sanno bene, ed è questo che gli fa paura.

Perché questo è un sistema che hanno costruito sulla paura.

Sulla paura di chi lavora.

E senza questa paura, questo sistema non ha futuro.

E loro lo sanno.

“La vostra libertà finisce quando inizia la libertà altri”, dicono.

Ma in questo distretto la libertà altrui è quella libertà di impresa che prevede il diritto di sfruttare, di agire in barba a leggi e contratti, di fare e disfare fabbriche, di calpestare la dignità di chi lavora, di avvelenare il territorio.

E allora il punto è: fare da contrappeso.

E’ quello che facciamo.

Ed è il momento di tornare a scendere in piazza a rivendicare la libertà di farlo.

Una marcia per la Libertà.

Libertà di associarci in sindacato, di scioperare, di vivere una vita degna.

Libertà di lottare per una vita più bella e di costruire un distretto ed un territorio diversi: liberi da sfruttamento, paura, mafia e segregazione.

Mettiamoci tutti in marcia il 17 Dicembre. 

S.I. Cobas Prato e Firenze

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#RitorcituraDuemila:

l’ipersfruttamento del distretto tessile

torna a Piazzapulita – LA7

Il 17 dicembre i lavoratori della Ritorcitura2000 e quelli della Iron&Logistics sfileranno alla testa delle manifestazione delle Marcia per la Libertà, i Diritti e la Dignità che partirà alle ore 15:30 dalla stazione centrale di Prato

Ieri sera, all’interno del programma Piazza Pulita su La7, è andato in onda un servizio che ha unito le parole della madre di Luana al racconto della vertenza in corso alla Ritorcitura Duemila di Montemurlo (PO), dove tre operai lottano contro finti contratti part-time serviti finora a coprire turni di ipersfruttamento (10-12 ore di lavoro al giorno per 6-7 giorni la settimana).

https://www.facebook.com/SiCobasFirenze/videos/2445441902285394

Poco più di un anno fa, in seguito a un altro servizio di Piazza Pulita che allora riguardava le vertenze Texprint e Top Line, si levavano gli scudi di Confindustria e del sindaco Biffoni, che arrivavano a richiedere all’emittente di cancellare il servizio dal sito internet perché, a loro dire, parlava di “realtà marginali” ed estranee al vero distretto, quello “sano e dell’eccellenza”.

Peccato che la Ritorcitura Duemila faccia proprio parte del “distretto dell’eccellenza”: azienda italianissima che lavora da tempo per conto di storiche imprese tessili del territorio, del calibro di Filpucci, Be.Mi.Va, Millefili, Royal Co., vetrina dell'”eccellenza pratese” alle fiere internazionali di moda e rappresentate dalla stessa Confindustria.

Viene da chiedersi che senso abbia distinguere tra distretto “dell’eccellenza” e distretto “dell’illegalità” quando – come rivela la vicenda di Ritorcitura2000 – le aziende “eccellenti” si servono come terzisti di quelle “illegali” per garantirsi prezzi concorrenziali che si fondano su sfruttamento selvaggio degli operai ed evasione fiscale contributiva.

È anche nelle filiere “eccellenti”, alla cui testa troviamo le aziende più importanti, storiche e rispettabili di questo distretto, che si lavora in nero per dodici ore senza giornate di riposo e dove ragazze come Luana D’Orazio muoiono schiacciate sotto i rulli perché devono andare “più veloce”.

Qualche settimana fa un rappresentante della Confindustria dichiarava a un quotidiano locale: “Possiamo anche raccomandare ai nostri associati di attivarsi per il rispetto delle regole da parte dei terzisti, ma poi come facciamo a sapere se lo fanno davvero?”.

Al netto dell’inefficacia di protocolli e sistemi di controllo, ancora una volta sono gli operai a trovare il coraggio di denunciare e venire a raccontarci la realtà che vige dentro i capannoni del distretto.

Ancora una volta, però, la loro denuncia deve confrontarsi con l’omertà e l’indifferenza di chi fa finta di non sentire, a partire proprio dalle aziende committenti associate alla Confindustria.

Commentando il servizio sulla Ritorcitura l’ex-ministra Elsa Fornero a Piazza Pulita diceva: “Queste fabbriche dovrebbero essere chiuse!”.

Forse sarebbe piuttosto ora di cominciare ad ascoltare le voci degli operai che lì lavorano e hanno lavorato per anni: chiedono di non dover più scegliere tra disoccupazione e sfruttamento.

E stanno lottando per riportare i diritti e la dignità del lavoro in fabbrica.

Ancora una volta, gli operai di questo distretto lo fanno nel silenzio assordante delle istituzioni.

11 dicembre

S.I. Cobas Prato e Firenze