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[ITALIA] Medico competente: per chi?

Medico competente: per chi?

– Rete nazionale lavoro sicuro

Sabato 28 gennaio si è svolta la riunione (on line) sul tema del Medico Competente: figura questa in bilico tra vincoli deontologici e assoggettamento al datore di lavoro che arbitrariamente sceglie e ne finanzia l’attività di consulenza. Questa di sabato, è stata una occasione, tra tante, per descrivere come la tutela formale della salute sia coartata quotidianamente dalla brutalità dell’organizzazione capitalistica del lavoro. Per sua natura cinico e irrispettoso della vita e della salute.

Il Dottor Vito Totire ha svolto la relazione introduttiva e risposto a numerosi chiarimenti. In altri interventi sono state rilasciate testimonianze che descrivono come la violenza e la sopraffazione si nasconde dietro alle enunciazioni di diritti (formali) poi puntualmente negati. (Seguirà presto un resoconto dettagliato della riunione).

Più di 50 lavoratori hanno partecipato all’incontro che è durato circa 4 ore.

Questa è la seconda iniziativa sulla prevenzione e la sicurezza organizzata dal SI Cobas. Considerato il grado di interesse e partecipazione, credo che si possa dare conseguenza organizzativa a questi temi e quindi passare dalla denuncia del fenomeno alla lotta organizzata, alla difesa dei lavoratori, alla luce di una informata e coordinata combinazione tra quanto prevede la legislazione e la lotta collettiva.

Certo si può peccare di ottimismo se affermiamo di essere già pronti ad agire con risolutezza su questi temi: sicurezza, incidenti, stress, disabilità, risarcimenti ecc.; ma proprio a partire dalla risposta positiva che registriamo si può dire che non siamo fermi ai nastri di partenza. Le prime due iniziative, organizzate dal SI Cobas, pur riuscite, hanno avuto il limite di aver toccato gli aspetti generali e di conseguenza relativamente astratti della difesa e preservazione della capacità di lavoro che resta la nostra unica risorsa. Si tratta ora di affrontare la prevenzione nei suoi termini collettivi, e per questo è necessario partire dal concetto di gruppo omogeneo e cioè da quei gruppi di lavoratori che svolgono le stesse operazioni lavorative e sono quindi esposti alle medesime sollecitazioni ergonomiche e ambientali e manifestano le stesse conseguenze e patologie. Patologie riconducibili non più a soggettività ma alle condizioni di lavoro che spesso hanno un carattere costrittivo.

Per valorizzare il nostro radicamento nei magazzini della logistica (ma anche in altre categorie di lavoratori) bisogna promuovere incontri in presenza per attuare un programma di diffusione di conoscenze tecniche, proprie della materia, necessarie a diffondere la cultura della sicurezza e prima ancora della prevenzione.

I Coordinamenti Provinciali sono essenziali nel promuovere questi momenti didattici in modo che la domanda di sicurezza che sembra emergere tra i lavoratori si incontri con le conoscenze specifiche della Rete Nazionale Lavoro Sicuro.

Questo è il viatico utile e necessario per dotarci, almeno nei presupposti, di una visione completa per attuare la difesa degli interessi della nostra classe.

LE CHIAMANO FATALITA’, SONO OMICIDI

LI CHIAMANO IMPRENDITORI, SONO ASSASSINI

1400 MORTI ALL’ANNO

UNA REPUBBLICA FONDATA SULLA STRAGE

Sindacato Intercategoriale Cobas

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