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[ITALIA] In Francia leoni, qui zerbini: lavoratori liberiamoci della cappa di Cgil-Cisl-Uil. Solidarietà ai lavoratori in sciopero generale

IN FRANCIA LEONI, IN ITALIA ZERBINI

LAVORATORI LIBERIAMOCI DALLA CAPPA DI CGIL-CISL- UIL

UNIAMOCI ED ORGANIZZIAMOCI CON LA LOTTA

SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI IN SCIOPERO GENERALE IN FRANCIA

Nella foto sopra, le immagini della mobilitazione generale prolungata indetta in Francia da TUTTI i sindacati, compresi i più concertativi, contro la riforma delle pensioni varata da Macron e dalla premier Elisabeth Borne.

Sotto, invece, Maurizio Landini che inciucia beatamente con Giorgia Meloni, la quale per ricambiare il servilismo della triplice, intende presenziare in pompa magna al congresso nazionale della Cgil…

Ciò malgrado che:

– in Francia l’età pensionabile è attualmente di 62 anni, e la riforma si propone di innalzarla a 64; in Italia si va già in pensione a 67 anni, ma per governo e padroni non sono ancora troppi, tanto che per il 2024 hanno in serbo un ulteriore innalzamento dell’età minima.

– in Francia negli ultimi 30 anni il salario medio dei lavoratori è cresciuto del 31,8%; in Italia è diminuito del 2,9% (unico paese Ocse in cui si registra un segno meno).

– in Francia chi ha più di 25 anni ed è disoccupato ha diritto al “Revenu de solidarité”, sussidio economico che arriva a 1000 euro al mese per le coppie con figli; in Italia il governo Meloni sta smantellando anche il misero “reddito di cittadinanza”, pari nel migliore dei casi a 500 euro per nucleo familiare.

– in Francia esiste lo Smic (salario minimo intercategoriale) che per il 2023 è pari a circa 1350 euro netti mensili; inoltre i lavoratori più poveri hanno diritto a beneficiare del “Prime activitè”, cioè un integrazione statale ai salari per chiunque guadagna meno di 1800 euro al mese; in Italia invece continuano a proliferare il lavoro nero, grigio e i contratti-capestro con paghe da fame anche di 2-3 euro l’ora, col silenzio – assenso dello stato e di Cgil-Cisl-Uil.

Queste tutele non sono il frutto della benevolenza di qualche governo borghese d’oltralpe (tutt’altro) bensì delle lotte radicali messe in campo in questi decenni dal movimento operaio francese…

C’È BISOGNO DI ALTRO

PER DIMOSTRARE IL TOTALE ASSERVIMENTO

DEI SINDACATI CONFEDERALI IN ITALIA

E LA LORO TOTALE COLLUSIONE CON GLI INTERESSI DEI PADRONI?

Per “fare come in Francia”, gli operai e i lavoratori poveri non hanno altra strada che strappare le tessere di Cgil-Cisl-Uil e liberarsi dalla cappa pestilenziale delle loro burocrazie asservite a padroni e governo di ogni colore!

Nessun congresso, nessuna mozione e nessun finto sciopericchio che i confederali proclamano sulla carta con tanto di “scampagnata” in piazza potrà invertire i piani di sfruttamento e l’attacco generalizzato alle condizioni di vita e salariali delle masse lavoratrici, reso ancora più aggressivo dal contesto attuale di “economia di guerra”.

Come dimostrano le lotte vincenti messe in campo da un decennio dai lavoratori della logistica, l’unica strada percorribile è quella della lotta autorganizzata e dello sciopero vero, capace di bloccare la produzione e di fare davvero male ai padroni.

Per questo il SI Cobas intende avviare già nelle prossime settimane un percorso di convergenza delle forze sindacali e sociali realmente combattive, ovunque collocate, al fine di costruire un vero sciopero generale entro e non oltre la fine della primavera.

9 marzo

SI Cobas nazionale