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[PIACENZA] Ikea e Fedex: ancora notizie orribili dalla logistica piacentina. Le responsabilità della Cgil. Dal S.I. Cobas solidarietà ai drivers

Comunicato stampa

Ikea e Fedex: ancora notizie orribili dalla logistica piacentina!

I lavoratori del magazzino Ikea vedono oggi negato dalla Cooperativa San Martino i diritti di libera rappresentanza sindacale e i più elementari diritti ormai scontati negli altri magazzini.

Negate le assemblee dei sindacati di base, negato il pagamento della malattia al 100%, negata una sala mensa decente e il riconoscimento di un ticket-mensa.

Proprio a causa di queste mancanze, si vengono a determinare situazioni
degradanti come quella che trasmettiamo nei video in allegato al presente comunicato, con lavoratori costretti a mangiare per terra senza alcun rispetto verso la loro dignità.

Non è più tollerabile proseguire su questa strada: i lavoratori chiedono a gran voce il riconoscimento sindacale del S.I. Cobas e la sistemazione degli spazi di mensa, oltre che il riconoscimento di un ticket-mensa e di un premio di risultato che valorizzi il sacrificio profuso per la multinazionale, oltre che ovviamente il pagamento completo delle giornate di malattia, fattore incredibilmente ancora assente nel sito.

Ma le notizie negative dal fronte dei colossi multinazionali non finiscono qui: abbiamo infatti appreso pochi giorni addietro della situazione dei corrieri della Fedex (ex-TNT), i quali vedono oggi il loro posto di lavoro a rischio dopo che la Fedex se ne è servita per due anni in base ad un accordo stipulato con la CGIL.

Ci riferiamo all’accordo annunciato dai responsabili della CGIL logistica nel 2021, in coincidenza con la dura vertenza dei facchini del magazzino per evitare la chiusura dello stesso.

Il S.I. Cobas a quel tempo invocò l’unità di facchini e driver, sostenendo che la sconfitta degli uni avrebbe solo rimandato la medesima sorte per gli altri.

La CGIL sostenne invece che lo sciopero dei facchini era sbagliato e convinse i driver a proseguire il lavoro, addirittura sacrificandosi per andare a prelevare la merce in altre città.

Di fatto, Fedex si servì della CGIL per convincere i driver a non scioperare, dietro la promessa di 50 euro di trasferta per un periodo di due anni in cambio di lavorare la merce destinata a Piacenza in altri siti, al fine di neutralizzare gli effetti dello sciopero dei facchini.

Il S.I. Cobas aveva avvertito sia i facchini che i driver di quale sarebbe stato l’esito di questo prestarsi alle volontà di Fedex da parte della CGIL: chiusura dello stabilimento dei facchini prima, liquidazione dei driver dopo.

Ora, dalle colonne dei giornali, i responsabili CGIL denunciano che Fedex intende non rispettare le promesse e ritirare l’indennità di trasferta, costringendo di fatto i driver a licenziarsi per non dover spendere di propria tasca per poter lavorare.

Il tempo è stato buon garante, dimostrando come la CGIL abbia strumentalizzato la paura di perdere il posto di lavoro dei driver per permettere a Fedex di ottenere i suoi risultati.

Oggi questi driver stanno scioperando da soli, privi di quella forza che l’unità con i facchini avrebbe permesso loro, salvando il loro lavoro e quello di 300 facchini.

Ai driver ora in difficoltà va la massima solidarietà del S.I. Cobas.

A loro ma non certo alla CGIL, che ha attivamente collaborato negli anni fianco a fianco della Fedex affinché questa situazione si determinasse.

15/03/2023

Coordinamento Provinciale S.I. Cobas