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[COOP] Grave attacco contro i lavoratori Clo in sciopero a Pieve (MI). Dopo gli sgherri, i carabinieri: il picchetto continua

GRAVE ATTACCO CONTRO IL PICCHETTO DI LAVORATORI CLO

IN SCIOPERO ALLA COOP DI PIEVE EMANUELE (MI)

DOPO GLI SGHERRI, I CARABINIERI

LA LOTTA CONTINUA

Stamane si è verificato uno sgombero brutale del presidio dei lavoratori Clo presso il magazzino della Coop di Pieve Emanuele (MI), da parte di reparti di carabinieri in antisommossa, in sciopero da 5 giorni per rivendicare -al di lá della propaganda su “principi etici” e “valori solidali” di Coop e Clo – l’applicazione integrale del Ccnl di categoria (con il riconoscimento dei corretti livelli d’inquadramento), l’avvio di una trattativa migliorativa del Ccnl per il riconoscimento di un ticket mensa e il rispetto della dignitá e delle libertà sindacale dei lavoratori:

https://www.facebook.com/sicobas.lavoratoriautorganizzati.9/videos/6213199228761018

Almeno 4 i feriti tra i lavoratori, rendendo urgente l’intervento delle ambulanze davanti al magazzino per dare soccorso alle ennesime vittime della violenza antioperaia:

https://www.facebook.com/sicobasmilano/videos/165157886217015

Giá di primo mattino, dai cancelli Coop erano iniziate intollerabili provocazioni da parte di alcuni autisti (probabilmente fomentati e mandati dai responsabili della cooperativa) che spalleggiati da personaggi esterni al magazzino (guardie private “body-guard” assoldati per fare il “lavoro sporco”) hanno ripetutamente provato ad attaccare i lavoratori in sciopero: tentativi tutti rispediti al mittente, grazie all’unità e alla determinazione determinazione dei lavoratori in lotta che han dimostrato di saper rispondere a sangue freddo alla violenza padronale:

https://www.facebook.com/sicobasmilano/videos/1604746830005451

Ora, dopo 5 giorni di sciopero ai cancelli del magazzino Coop i lavoratori continuano la lotta anche resistendo alla violenza delle forze dell’ordine che, come sempre, intervengono provando a rompere il fronte operaio per difendere la proprietà privata e ristabilire l’ordine della “pace sociale” a garanzia di sfruttamento e profitti.

Scene dure ma sginificative, che rimandano agli scioperi del 2019 e 2020 a Tortona (AL) e Siziano (PV) dei lavoratori del magazzino Coop di di Rivalta Scrivia (AL), dove la Clo – che si autorappresenta come cooperativa “di sinistra” attenta ai bisogni dei dipendenti – già si era resa protagonista di attacchi inaccettabili contro gli operai che rivendicano miglioramenti di vita e lavoro, mettendo in campo sia una rappresaglia interna con centinaia di lettere di contestazione e licenziamenti di massa, sia prove di sfondamento dei picchetti con utilizzo di squadracce di sgherri e crumiri per intimidire scioperanti e solidali.

Oggi, l’azienda usa la stessa violenza antioperaia dal magazzino di Pieve Emanuele – nel silenzio assordante del committente Coop che con arroganza padronale “lascia fare” di fronte a simili gravi fatti con la scusa del gioco degli appalti – dove padroncini, crumiri, guardie private “bodyguard” e forze dell’ordine tentano di spezzare la coraggiosa resistenza dei lavoratori.

A queste richieste si è risposto con violenza, forzature, ricatti e vere e proprie intimidazioni mafiose, dato che venerdí scorso, durante la seconda giornata di sciopero, sono stati addirittura esplosi dei colpi di pistola in aria (da parte di “ignoti”) puntando a spaventare i lavoratori.

Queste le azioni e questo il clima contro la lotta dei lavoratori.

Seguiranno aggiornamenti durante la giornata, intanto il sindacato afferma con forza la necessità di rilanciare la lotta e le mobilitazioni per sostenere tutti i lavoratori in lotta.

TOCCANO UNO

TOCCANO TUTTI

SI Cobas